Nick:  Password:  Ricordami: Cookies non abilitati!    Ricorda Password  REGISTRATI
Home   
Cos'è il BDSM   
News   
Novità   

ConCorsetto   
Gallery   
Forum   
Taccuini   
Puntine   

L'Esperto   
Pervipedia   
Interviste   
Articoli   
Poesie   
Racconti   

Regioni   
Eventi&Feste   
Inserzioni   

Sondaggi   
Links   

Help e FAQ   


Il BDSM dall'inizio a oggi
di Punisher & Susy
inserito da Punisher - 19/12/2005 - Letto 9604 volte.
Avvertenza: il presente articolo sottintende la conoscenza del significato delle parole BDSM e SSC.


Introduzione

Quello che molti in Italia chiamano ancora Sadomaso (abbreviato SM o S/m) nel resto del globo, e naturalmente ovunque nella rete, viene definito BDSM.
Con SM si intende una cosa differente dal BDSM e anche da BD o da DS. BDSM è quindi un acronimo che raccoglie un ventaglio di aspetti e approcci differenti verso un carosello di emozioni del quale il dolore rappresenta solo una parte.
Senza entrare nello specifico degli ambiti del BDSM, si vuole in questa sede analizzare l'origine del sadomasochismo e la storia che ha portato al moderno concetto di BDSM.

Ci chiediamo in pratica:
- Quando e come è nata la parola BDSM;
- Cosa ha contribuito alla sua formazione;
- Cosa rappresenta la scelta di tale parola.


Storia antica del BDSM

Il fatto che l'origine del termine risalga al XIX secolo non significa che prima di allora non esistessero quelle pratiche che oggi definiamo tipiche del BDSM.
Tali forme sociali, nonostante scopo e modo fossero differenti, risalgono a tempi assai più antichi e che interessano parecchie società: si pensi ai flagellanti dell'Europa medioevale, ad alcuni rituali dei lontani nativi americani e a pratiche dell'estremo oriente (Nepal, Tibet, India) o australiane.

In generale tale forme di ricerca del dolore non avevano connessione con l'ambito erotico ma servivano a raggiungere uno stato alterato di coscienza (estasi) per vari scopi. Il dolore non era naturalmente l'unico metodo: si usavano anche droghe, privazioni (cibo, liquidi, sonno), pratiche sessuali compulsive, danze e altro ancora.

Tali metodi vengono ora riscoperti e utilizzati da frange più "metafisiche" del BDSM gemmate dall'incontro della cultura BDSM con quella New Age (cfr. The New Topping Book, 2003: Cap. 16 - S/M Spirituality).

Oltre che per provare la propria forza, la propria maturità (raggiungimento dell'età adulta) e raggiungere l'estasi, altri usi del dolore sono stati, ovviamente, le vere e proprie torture, pratica ritenuta quasi normale fino alla fine del Rinascimento, che poco o nulla ha a che fare con il moderno BDSM.

In oriente è andata diversamente. Già agli albori della nostra storia in India l'arte amatoria era altamente considerata (addirittura connessa con realtà più elevate) e le mogli venivano addestrate sia alla sottomissione quanto a compiacere il marito in molti modi (anche danza, canto e poesia).

Questa idea rimase più o meno diffusa nel medio e lontano oriente e si ritrova più tardi nella cultura araba (che "addestrava" le concubine e le schiave) e giapponese (le Geishe).

Anche se in tali culture il dolore non era a rigore connesso con la sfera erotica, si possono ravvedere schemi che saranno poi propri del D/s.

Gli esempi di BDSM nella storia umana occidentale precedenti al XVII secolo sono praticamente inesistenti... Nei rari casi in cui qualcosa del genere venga tramandato è solo per sottolineare la ferocia e la dissolutezza dei "praticanti".

È bene riportare un paio di esempi notevoli.

Il più classico è quello di Gilles de Rais (1404-1440). Fu luogotenente della Pulzella (e suo amante...), nonché maresciallo di Francia. Costui nutriva un intenso interesse per gli atti di crudeltà, unitamente a una passione morbosa per i fanciulli, soprattutto se belli. Li conduceva al castello e, dopo aver abusato di loro, li uccideva, non prima di averli mutilati e strappato loro gli occhi.

Un altro esempio fu quello di Erszebeth (Elisabetta) Nàdasdy Bathory (1560-1614), nobile ungherese, passata alla storia come "la sanguinaria". Riuscì a essere perfino più crudele, in quanto non disdegnava di torturare e uccidere le sue inservienti per compiere strani rituali (secondo la leggenda persino bagni nel sangue delle vittime).


Storia recente del BDSM: il sadomasochismo

Etimologicamente il termine sadomasochismo (unione di sadismo e masochismo) deriva dai nomi di due illustri personaggi che ne sono stati i precursori: H.F. de Sade e L. von Sacher-Masoch.

Sadismo
prende il nome dallo scrittore francese, nonché rivoluzionario, Donatien Alphonse Francois de Sade (1740-1814), detto Marchese de Sade, i cui romanzi di fantasia quali Justine, Juliette e Les 120 journées de Sodome, scritti tra il 1772 e il 1795, si distinguevano per le raffigurazioni di estrema crudeltà sessuale. Nonostante de Sade fosse senza dubbio eccitato dal pensiero di tali attività, i suoi libri non sono solo pornografici ma anche delle satire sofisticate dirette all'ipocrisia e alla degenerazione morale della classe governante della Francia di quel tempo.

Masochismo
deriva dal novellista austriaco Leopold von Sacher-Masoch (1836-1895) il cui lavoro più noto, Venus im Pelz (Venere in Pelliccia, un racconto autobiografico pubblicato nel 1870 assieme ad altri quattro meno famosi) racconta la storia di uno scrittore che firma un contratto da schiavo con una bellissima e crudele donna per poi ritrovarsi oggetto delle brutali attenzioni del nuovo amante di lei. Questo libro è molto più vicino ai nostri tempi e riconoscibile come sadomasochistico anche da una prospettiva moderna. Leopold von Sacher-Masoch fu un antesignano delle rivoluzioni di costume affrontando nei suoi scritti numerosi temi "caldi" come il tema dell'omossesualità e del travestitismo (Die Liebe des Plato, 1870) e per prese di posizione in campo culturale e politico a favore della tolleranza, contro l'antisemitismo, e in difesa delle culture minoritarie dell'Europa orientale.

Sacher-Masoch non fu comunque il primo a dedicarsi a queste tematiche - il porno Vittoriano è zeppo di punizioni fisiche e flagellazioni - ma probabilmente egli è il primo autore di qualche rilevanza che tratta in modo esauriente la psicologia del prospettivo schiavo e che riesce nel ritrarre la somma dei particolari desideri che caratterizza questa figura come individuo.

Per essere precisi, l'origine del termine sadomasochismo ha una sua storia la cui origine risale alla metà del XIX secolo, agli albori della moderna psicologia.

I due termini componenti (sadismo e masochismo) derivano dall'operato di Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) il quale li identificò come "anomalie sessuali" distinte ma correlate. Nel suo lavoro Psychopathia Sexualis del 1885, che riprendeva un testo dal medesimo titolo pubblicato a Lipsia nel 1844 da un medico ucraino (Heinrick Kaan), il dottore tedesco scrisse che il sadismo è «l'esperienza di sensazioni sessuali piacevoli (orgasmo incluso) prodotta da atti di crudeltà, punizioni corporali inflitte sulla propria persona o in presenza di altri, sia che essi siano animali o persone [...]. Può consistere anche in un innato desiderio di umiliare, fare male, ferire o persino distruggere gli altri per lo scopo di ottenere il proprio godimento sessuale».

Segno distintivo del masochismo non è tanto, secondo Krafft-Ebing, il particolare rapporto tra piacere e dolore, quanto il meccanismo di asservimento e di schiavitù accettata.

Mentre il termine sadismo era già stato usato, fu proprio Krafft-Ebing a coniare la parola masochismo ("masochismus" in originale); è da notare che Leopold von Sacher-Masoch era ancora in vita nel 1885 e non apprezzò affatto l'uso che fu fatto del proprio nome.

Krafft-Ebing, le cui stravanganti idee sulla omosessualità (e altro) sono state oggigiorno confutate, fu il primo a riconoscere la difficoltà di segnare la linea di demarcazione tra il sadismo e la "normale" attività sessuale, in quanto notò che la maggioranza degli amanti si intrattiene con la pratica di giochi erotici anche "pesanti". Di idea nettamente contraria sarà, pochi anni dopo, Sigmund Freud che scrive (Tre saggi sulla sessualità, 1905): «Così il sadismo non sarebbe altro che una componente aggressiva dell'istinto sessuale diventata indipendente ed esasperata, e che, spostandosi, ha usurpato la posizione di guida. [...] Il masochismo, come forma di perversione, sembra essere più lontano dallo scopo sessuale normale di quanto non lo sia il suo contrario».

Il passo successivo fu compiuto dallo psichiatra inglese Henry Havelock Ellis (1859-1939) che in Studies in the Psychology of Sex (opera in sette volumi iniziata nel 1897 e terminata nel 1921) usò il termine Algolagnia (dal greco "àlgos" dolore e "lagneia" voluttà), coniato da Schrenck e Notzing nel 1899, per definire il piacere erotico ottenuto congiuntamente con il dolore fisico (inflitto e/o subito): «Sadismo e masochismo possono essere considerati stati emotivi complementari; essi non possono essere considerati come stati opposti». Pregio di H. Ellis, pioniere tra l'altro degli studi sulla bisessualità, fu di dare al proto-sadomasochismo un'immagine non strettamente patologica ma quasi tollerabile in certi contesti di relazione di coppia.

Sadismo e masochismo erano oramai saldamente correlate ma per arrivare al moderno termine sadomasochismo (poi noto come SM) si dovette aspettare fino a Paul Gebhard, antropologo americano che localizzò le origini dei due fenomeni sia in tutte le relazioni di dominanza e sottomissione attuate nella società, sia nell'aggressività che comunque è presente in ognuno di noi. Durante la sua permanenza nei primi anni '60 al Kinsey Institute for Sex Research (http://www.indiana.edu/~kinsey/ - istituto fondato da Alfred Kinsey, autore nel 1948 del testo d'avanguardia Sexual Behavior in the Human Male e oggetto di un recente film), Gebhard sottolineò che tale comportamento sembrava essere specifico nell'ambito di «civilizzazioni ben sviluppate» che erano «complesse e che si basavano pesantemente sul simbolismo».

I successori di Gebhard si orientarono sempre più sull'aspetto sociologico del SM a causa della nascita delle cosiddette "sottoculture" (o "scene" in inglese) come la Leather, i cui albori sono databili nell'immediato dopoguerra ma che assumono una propria identità solo dopo la "rivoluzione" del sessantotto, nei primi anni Settanta.


Storia contemporanea del BDSM: la nascita di una cultura

Il BDSM moderno è strettamente collegato alle prime comunità gay e la lotta che queste intrapresero per il loro riconoscimento portò, tra gli altri frutti, alla costituzione della moderna idea di sadomaso.

Possiamo tracciare quei giorni dalle testimonianze di Jay Wiseman e altri autori che entrarono nelle società BDSM come la "TES" (http://www.tes.org/), fondata nel 1971, o la "Gianus" (http://www.soj.org/) fondata nel 1974.

Altri punti rilevanti di aggregazione furono locali come il "Backdrop", fondato da Robin Roberts nel 1968, o negozi come il "A Taste of Leather", fondato nel 1967, o addirittura servizi di assistenza (tipo consultori) come il "San Francisco Sex Information" (http://www.sfsi.org/), fondato nel 1972.

Come Lord Saber spiega nel suo saggio Old Guard, New Guard?, tutto cominciò quando gli uomini tornati dalla II Guerra Mondiale, avendo scoperto tendenze omosessuali in una situazione di prolungata convivenza con altri maschi in condizioni di forte stress emotivo, non vollero rinunciare a questo loro "aspetto" e iniziarono a ricreare comunità quasi settarie (per distaccarsi dall'ambiente iper-conservatore degli anni '50). Una di queste furono le bande di motociclisti che fiorirono durante e verso la fine degli anni '50: bande che diedero vita, negli anni '60, alle prime comunità Leather ("pelle", dalla tipologia dichiaratamente fetish del loro abbigliamento, espressione di identità gruppale). Da notare come questa tendenza sia oggi rappresentata, in forma più leggera, quasi iconica, dai Dress Code delle feste BDSM.

Questo era il periodo della "vecchia guardia" che si nascondeva dal mondo "normale" per non scioccarlo e non essere "bruciati sul rogo": un gruppo chiuso e volutamente "impermeabile" agli estranei. In ogni caso la fine degli anni '60 fu cruciale nel processo di modifica del costume americano (e, indirettamente, europeo); la consapevolezza della propria sessualità e la voglia di comunicare portarono ai primi punti di aggregazione e, quindi, alle basi per la fondazione di una cultura comune.

Come dice Jay Wiseman nel suo An Essay About "The Old Days" «a quei tempi si parlava sì di [argomenti relativi al SM] ma spendevamo molto più tempo cercando di rassicurare i neofiti che non erano malati o pazzi. Era l'argomento principale». Jay porta anche esempi di come allora la comunità veniva ostracizzata, più o meno in maniera simile a ciò che accadeva fino a qualche anno fa nel nostro paese, ma cercava comunque confronto e cresceva nonostante le avversità.

Fu nel corso degli anni '70 che arrivò la "nuova guardia"; questa operò, forte della passata rivoluzione sessantottina, un'apertura all'esterno e una forte opera di confronto e "sintesi" del mondo sadomaso (come illustrato da Old Guard? If You say so di Joseph W. Bean).

Arrivano gli anni '80, punto di svolta per il sadomaso quasi BDSM. È questo il periodo in cui si conia il SSC (David Stein lo creò in un articolo del 1984 per la Gay Male S/M Activists) e in cui, sebbene la dicitura BDSM sia ancora nel mondo delle idee, fa capolino l'EPE (Erotic Power Exchange, scambio di potere sul piano erotico), acronimo di vita breve che veniva a esplicitare l'aspetto più "cerebrale" del sadomaso. La funzione dell'EPE era di rendere esplicito l'elemento potere sottinteso in una qualsiasi relazione di coppia e identificarlo come struttura portante della relazione stessa. Da gioco erotico passa poi a stile di vita (era in atto il processo di identificazione in sottoculture) e cambia quindi nome passando a TPE (total power exchange), scevro di contenuti esclusivamente erotici fino ad arrivare, già dalla metà degli anni '80, al D/s per includere il range completo di disequilibri di potere possibili in una relazione.

Molto probabilmente l'accelerazione del processo di maturazione e consapevolezza del mondo proto-BDSM di questi anni è dovuto principalmente allo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione: BBS prima e Internet poi hanno giocato un ruolo di certo non indifferente.

Nel passaggio tra gli '80 e i '90 prende piede l'SSC ma SM e DS rimangono separati. Nel 1992 William Henkin scrive: «Nelle comunità SM e DS c'è il detto "sicuro, sano e consensuale"».

Col proseguire degli anni '90 il sadomaso entra nel suo periodo di maturazione: si inizia a staccare dal mondo omosessuale a cui era rimasto collegato, si afferma il SSC, appaiono i primi libri divulgativi e c'è molta più chiarezza nell'uso degli acronimi... Il BDSM è oramai alle porte.

Nel completo Different Loving del 1996, si legge: «La guerra sulle parole è costantemente combattuta e raramente vinta. Il dilemma linguistico non ha una soluzione facile e i gruppi di supporto e i collettivi privati dibattono continuamente la terminologia DS ed i suoi significati pratici.». Nel libro compaiono tutti e tre gli acronimi (DS, BD e SM) e il SSC senza pur tuttavia menzionare mai la parola BDSM. Stessa cosa per l'affascinante Screw The Roses Send Me The Thorns del 1995.

Nel quasi contemporaneo SM 101 di Jay Wiseman (la seconda edizione è del del 1996, successiva di quattro anni alla prima), testo considerato universalmente come una delle "Bibbie" del BDSM, ancora si usano prevalentemente le diciture separate (usando SM come termine "ombrello") ma fa capolino per la prima volta sulla carta stampata la parola BDSM, usata solo in un paio di occasioni e bollata come: «Un nuovo termine per descrivere l'insieme di tali pratiche, che sta prendendo rapidamente piede».

Per concludere citiamo un pezzo di The New Topping Book del 2003 che nella Prefazione dice: «[...] Da cui The Topping Book del 1994. Ma negli ultimi otto anni abbiamo notato pesanti e importanti cambiamenti nella cultura BDSM (inclusa l'affermazione popolare della stessa parola BDSM).»

In sostanza, alla luce dei dati riportati, possiamo datare la nascita della parola BDSM tra il 1994 e il 1996 (più o meno). Quindi, dovendo scegliere un anno preciso, anche come forma di rispetto e riconoscimento verso alcuni testi chiave della cultura BDSM, diciamo che il 1996 è la scelta migliore. E siamo certi che se non sia proprio quello l'anno... Beh... Più o meno ci siamo vicini. :)


Conclusione

Al di là delle ombre sulla sua origine, oggi il BDSM si è largamente diffuso in tutto il mondo e abbraccia pratiche diverse. La nascita di paradigmi come il SSC (o il più recente e largamente diffuso RACK) lo hanno allontanato dal sadomasochismo storico e letterario, nonché hanno permesso ai praticanti di avere una linea di demarcazione efficiente e dinamica tra la patologia e la sana attività erotica.
Inoltre il BDSM è stato forgiato per abbracciare idealmente ogni pratica possibile (persino quelle non direttamente incluse nelle sue componenti) e per dare la più generale (e libera) idea di "ricerca delle emozioni forti".

Infine il BDSM è nato per consacrare quella che oramai è a tutti gli effetti una cultura a sé stante, con la propria storia, le proprie usanze, i propri rituali, la propria produzione artistica (scritta, visuale e musicale) e persino i propri musei e punti di ritrovo (virtuali e reali).

Tutto questo ha significato la nascita della parola BDSM.

BDSM è sì un insieme di pratiche ma esprime anche un modo di relazionarsi strutturato, maturo e consapevole, frutto di circa 40 anni di ricerca, confronto, crescita, lotta sociale, autocritica e maturazione.

La situazione oggi del BDSM negli USA, nazione pioniera dove molto della rivoluzione sessuale, gay e SM è nato, è emblematica: esistono centri di ascolto per chi si avvicina al BDSM (addirittura mailing list apposite nelle università), psicologi ben informati BDSM-friendly, circoli che organizzano seminari, corsi e presentazioni divulgative...

Se oggi il BDSM è una realtà negli USA e nella maggior parte dell'Europa è anche grazie a coloro che uscendo fuori dal guscio, spezzando il ciclo della sola pratica tra le quattro mura di casa, hanno discusso, si sono confrontati e sono usciti all'esterno, pronti a farsi conoscere, far valere i propri diritti e mettersi in discussione.

In Italia abbiamo una situazione paragonabile a quella che negli USA c'era negli anni '70. Sta a noi colmare questo salto di circa 30 anni, in modo che la parola BDSM smetta di essere un freddo e vuoto acronimo e assuma la reale valenza sottintesa alla sua stessa creazione.


Qualche link utile

Museo di storia e cultura Leather di Chicago:
http://www.leatherarchives.org/home.htm

Saggi storici raccolti da LordSaber:
http://www.tdl.com/~thawley/history.htm


Link:

Embed HTML:


Tutti i diritti riservati - LEGAMI.ORG - Regolamento