Decadente, stravagante, osceno: il grande fotografo ceco Jan Saudek assieme alla modella, moglie e musa Sarah Saudek in mostra alla Mondo Bizzarro Gallery, con una retrospettiva curata da Barbara Collevecchio.
Jan Saudek, ebreo nato a Praga, vive l'orrore della deportazione durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. In seguito torna a Praga, costretto a lavorare quasi di nascosto, chiuso in uno scantinato, sviluppando sogni e fantasie nel contesto piuttosto grigio e pragmatico della dittatura socialista. Negli anni Settanta inizia a «correggere» le sue stampe in bianco e nero con l'ausilio dell'acquerello. Da questa emarginazione da "uomo del sottosuolo" nasce un'arte onirica, elegantemente triste e allegra: erotica nel senso più vitale ed interessante del termine. Le opere di Saudek, affascinanti e misteriose come la stessa Praga, hanno reso questo artista uno dei maggiori autori viventi. Un pilastro della storia della fotografia del Novecento.
Il mondo surreale di Jan Saudek è una stanza dall'intonaco scrostato da cui filtra l'infinito. Le carni esposte al suo occhio e pennello sono oscenizzazione di corpi fastidiosi ed imperfetti, resi unici e straordinari dal quel tocco di bellezza malinconica che solo l'arte ctonia sa dare. Sara Saudek dal canto suo, ci racconta delle infinite declinazioni di un femminile impossibile da arginare e restringere con paletti moralizzanti e interpretativi.
Il 25 giugno ci ritroveremo nello spazio della Mondo Bizzarro Gallery (recentemente ampliato) tra nani, ballerine, corsetti, cappelli, corpi, seni e stelle che filtrano da una finestra metafisica.
Vernissage al calar del sole, quando gli animi si fanno sognanti.
Sarà presente l'artista. Disponibile il catalogo con testo critico di Ando Gilardi, edito da Mondo Bizzarro.