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Danni ai Nervi
di Esinem
inserito da Abatenero - 22/01/2012 - Letto 3873 volte.
Analisi delle lesioni ai nervi correlate alle sospensioni tramite “Box Tie”
di Esinem
 
Questo articolo è stato scritto da Esinem come fonte di informazioni di libera diffusione.
Può essere fatto circolare liberamente, purchè riporti il nome dell’autore ed un link al suo sito.
Ulteriori informazioni di sicurezza possono essere reperire al sito www.esinem.com
 
 
Ho usato il termine “box tie” per riferirmi alla legatura stile Takate Kote, che avvolge le braccia e la parte superiore del torso, usata per le sospensioni (vedi foto *). Lo scopo di questo articolo è di esaminarne i metodi di realizzazione e le possibili conseguenze per i nervi coinvolti. La prima parte esaminerà i problemi inerenti allo stile classico di esecuzione. In ogni caso, i rischi non sono limitati esclusivamente a questo tipo di legatura e le informazioni sono rilevanti in generale per ogni bondage che riguardi la parte superiore del corpo. Anche se le sospensioni moltiplicano le forze in gioco ed i rischi inerenti, si può incorrere in problemi simili anche durante il lavoro a terra, specialmente se la persona bondata giace sulla legatura o è soggetta ad un carico.
La seconda parte, che ancora deve essere completata, esaminerà alcuni dei più comuni errori commessi nell’eseguire questa legatura ed i difetti di alcune copie occidentali.
Mentre la maggior parte delle lesioni possono essere attribuite ad un inappropriato posizionamento delle corde, ce ne sono ancora altre che sembrano inspiegabili. Spero che questo documento costituisca una base di partenza per indagare come i rischi possano essere ridotti, o perfino se questo tipo di legatura, od il suo impiego, possano essere migliorati.
 
Parte Prima: takate kote tradizionale.
Sembra esserci un generale consenso sulla forma adottata dai maestri giapponesi di Shibari, che può variare leggermente, ma prevede gli stessi principali fondamentali. Questi sono:
 
1  Mani legate dietro la schiena, con gli avambracci paralleli ed i gomiti piegati a 90°.
2  La forma semplice è tipicamente basata su due corde, escluse le corde per la sospensione.
3  Comprende due avvolgimenti paralleli, generalmente a due corde doppie ciascuno, uno sopra ed uno sotto il petto, che circondano le braccia ed il torso. L’avvolgimento superiore sarà normalmente sotto una tensione maggiore dell’avvolgimento inferiore.
4  Una – o entrambe – delle corde doppie poste sopra il petto vengono “staffate” (cinched) ad una – o entrambe – delle corde doppie poste sotto il petto, ma solo frontalmente.
5  Alcuni o tutti i componenti vengono “bloccati a parte”, in modo da assicurarsi che costituiscano una unità separata e che non tendano a stringersi sotto la tensione di altre legature.
6  Le eventuali corde per la sospensione saranno collegate solo agli avvolgimenti paralleli orizzontali, e non alla legatura verticale che unisce quelle orizzontali. Questa non è affatto una regola generale, ma è buona norma, poiché riduce il carico sulla legatura verticale.
7  L’avvolgimento superiore viene posto generalmente verso la parte bassa del deltoide, e l’avvolgimento inferiore approssimativamente tre dita più in basso, evitando l’area dove il nervo radiale è meno protetto.
 
Oltre a quanto sopra, si può eseguire qualche abbellimento o qualche avvolgimento in più, a seconda di quanta corda è rimasta, o se viene aggiunta una terza corda. In ogni caso, le componenti sopra indicate completano la forma base. Sfortunatamente, molte approssimazioni occidentali non tengono queste considerazioni nel dovuto conto, cosa che può condurre a correre rischi assai maggiori. La speranza è che questo documento attiri l’attenzione sui rischi inerenti ad alcune versioni non standard o ricavate da ricostruzioni approssimative.
 
I nervi della parte superiore del corpo.
Occorre sottolineare che ogni persona è differente, non solo nel suo aspetto esteriore, ma anche internamente. Perciò questo documento può fornire solo indicazioni generali. Queste differenze posso essere marcate. Un esempio estremo è la Dextrocardia Situs Inversus Totalis, in cui la posizione di tutti gli organi, compreso il cuore, è rovesciata. La posizione dei nervi e la loro vulnerabilità varia da persona a persona. Inoltre il loro peso ed il grado di protezione offerto da muscoli e grasso sono altri fattori da tenere in considerazione. Occorre che una valutazione individuale venga aggiunta alle linee guida di questo studio, ed anche così la sicurezza non è comunque garantita.
 
Nella valutazione della persona da legare dovrebbero essere inclusi i seguenti elementi:
1                    La storia medica passata, per esempio ogni conosciuta predisposizione, o lesioni precedenti che possano essere rilevanti.
2                    Dettagli su ogni intorpidimento o problema relativo ai nervi. Sarebbe particolarmente utile se sapessero perché è accaduto e/o cosa lo abbia causato.
3                    Quanto bene sopportano le legature per la sospensione durante il lavoro a terra.
4                    Se lo spessore della corda ed il numero di avvolgimenti sono appropriati al peso, al tono corporeo ed alla massa di grasso e muscoli. C’è una bella differenza tra il legare una superallenata modella professionale di bondage che pesa 45 chili ed il Signore o la Signora Qualunque. Bisogna essere consapevoli del fatto che una corda più spessa non aumenta necessariamente la sicurezza. La controindicazione sono i nodi più grossi e massicci, che possono premere sui nervi o altre aree sensibili. L’area a maggior rischio è il plesso brachiale e radiale (la parte superiore del braccio e l’ascella.)
5                    Molto è possibile capire tastando gentilmente per verificare la sensibilità dei nervi. Osservate se appaiono punti di particolare sensibilità.
 
Segue una trattazione illustrata dei principali nervi e delle arterie che li alimentano, importanti per questa legatura e, per la verità, per il bondage in generale.
La seguente terminologia sarà di aiuto nell’interpretare il testo medico:
Anteriore – Il lato frontale
Posteriore – Il lato posteriore
Laterale – Lontano dalla linea centrale del corpo
Mediale – Verso la linea centrale del corpo
Prossimale – verso il centro del corpo
Distale – Lontano da centro del corpo
Pronazione – Rotazione del braccio verso l’interno, in modo che il pollice punti verso il corpo.
Supinazione – Rotazione del braccio verso l’esterno, in modo che il pollice punti lontano dal corpo.
Estensione – Quando una giuntura è tenuta distesa (Il contrario di flessione.)
Flessione – Quando una giuntura è piegata ( Il contrario di estensione.)
 
Durata del danno ai nervi. I tempi coinvolti sono difficili da stimare, ma dipenderanno in parte dall’ampiezza dell’area di pressione, dal peso della persona sospesa e dalla concomitanza della pressione anche su vasi sanguigni. Tenete presente che una lesione nervosa grave può essere provocata molto rapidamente e senza preavviso. L’esame di alcuni incidenti mostra che le lesioni posso avvenire nel giro di pochi secondi. Tenetelo presente prima di avventurarvi nelle sospensioni o nel bondage stretto.
 
Breve compressione – formicolio e perdita di sensazione
Compressione più lunga (minuti) – perdita della funzione motoria (neuro prassia)
Ancora più lunga – maggior tempo di recupero
Più lunga ancora – possibilità di lesioni permanenti (neuro tmesi.)
 
Il tempo di recupero dipende da quanto seriamente il nervo è stato danneggiato. Può richiedere un tempo molto breve se il nervo è stato compresso solo leggermente. Può invece richiedere settimane o mesi se è stata danneggiata la struttura stessa del nervo. Un nervo è fatto di migliaia di fibre nervose raccolte insieme in un fascio. Ogni fibra spezzata morirà per tutta la sua lunghezza sino alla sua origine nella cellula nervosa, che è collocata nella colonna spinale. Normalmente può ricrescere da lì al ritmo di circa un millimetro al giorno. Se la guaina del nervo non è stata distrutta, le fibre nervose individuali dovrebbero essere in grado di ritrovare la strada al sistema sensorio od al muscolo cui erano originariamente connesse. Nei casi più gravi, può essere necessaria la chirurgia per ripristinare il funzionamento.
 
Lo schema seguente è la dissezione di una mano che ne mostra i nervi, ricavato dal Manuale di Anatomia di Grey.
 
Le figure due e tre rappresentano fotograficamente la situazione. Partendo dal polso, ci sono tre nervi principali, l’ulnare (dalla parte del mignolo), il mediale ed il radiale (dalla parte del pollice). Il mediale non viene facilmente compresso dalle corde, anche in caso di sospensione, dato che corre profondamente all’interno del tunnel carpale al centro del polso. Le persone affette dalla Sindrome del Tunnel Carpale sono probabilmente delle eccezioni, poiché il tessuto fibroso riempie il tunnel lasciando meno spazio al nervo.
 
Il problema vero sono gli altri due nervi, il radiale e l’ulnare. Evitate l’incavo alla base del pollice (Punto A) e l’incavo che potete sentire proprio alla fine dell’osso ulnare dove l’avambraccio finisce e comincia la mano (punto B), Figura 1. In entrambi questi punti i nervi corrono vicino alla superficie e sopra sporgenze ossee, rendendo i nervi facilmente comprimibili da legature dei polsi realizzate con corde sottili o troppo strette o con insufficienti avvolgimenti. Nella realizzazione di un takate kote, la legatura dei polsi dovrebbe comprendere un nodo di blocco che impedisca alle corde di stringersi. Sebbene sembri che diverse vecchie scuole di kinbakushi non impieghino nodi bloccanti ai polsi, io credo che questo sia un punto in cui la tecnica ha fatto passi avanti.
 
In linea generale, bisogna essere consapevoli della vulnerabilità dei polsi ogni volta che si applicano legature che possono essere soggette a sforzo o trazione, come per esempio con le mani dietro o sopra la testa. Il carico può far penetrare con forza le corde in queste aree sensibili, così come i tentativi di liberarsi o altri contorcimenti.
 
 
La Figura. 1 mostra i punti vulnerabili del polso.
 
 
 
La figura seguente è la dissezione di un braccio, che mostra lo schema dei nervi, sempre ricavata dal Manuale di Anatomia del Grey.
 
 
 
Osservate la Figura 2 e le seguenti. Salendo su per il braccio, evitate l’osso del gomito, cioè l’omero, dove il nervo ulnare corre sopra la sporgenza dell’osso tra l’estremità dell’omero e quella dell’ulna. Una compressione in questo punto produce sintomi simili a quelli determinati da un urto, cioè il formicolio della parte interna della mano (dalla parte del mignolo - vedi Figura 1B) e soprattutto, a seconda del grado e della durata della lesione, può portare anche ad una debolezza delle dita ed alla perdita della forza e della precisione della presa. Danni al nervo ulnare possono derivare anche dal mantenere per un periodo prolungato di tempo il braccio piegato molto strettamente al gomito (cioè a più di 90 gradi), ed anche se il braccio è ritorto così che il pollice guardi verso il corpo ( immaginate il modo in cui tenete le braccia per imitare le ali di una gallina.)
 

Fig. 1b Le aree evidenziate sono servite dal nervo ulnare Fig. 1c Posizione del nervo ulnare al gomito
 
Sintomi di una lesione al nervo ulnare:
Sensitività anormale del quarto e del quinto dito.
    Intorpidimento, sensibilità diminuita
    Formicolio, bruciore
    Dolore
    Debolezza della mano
 
Ancora, il nervo mediale, che corre al centro della parte anteriore del gomito, è difficile da comprimere, perché giace in profondità ed è circondato da tessuto morbido, ma può capitare di esercitare abbastanza pressione da comprimere l’arteria radiale, lasciando la parte inferiore del braccio a corto di sangue ed ossigeno. Questo punto è prossimale alle parti ossee del polso con la mano supina, là dove si prendono normalmente le pulsazioni. Questa parte rimane vulnerabile in linea retta sino a circa metà strada verso il gomito, dove l’aumento della massa dei muscoli intorno all’arteria che vi affonda fornirà protezione. La pressione in questa zona, oltre ad essere dolorosa di per sé, in pochi minuti può causare un principio di danno ai tessuti. Alleviare la pressione causa un aumento del dolore, causato dalla ripresa dell’afflusso sanguigno.
 
Evitate il lato interno e posteriore della parte alta dell’omero (6-10 cm sotto l’ascella), dove i rami inferiori del plesso brachiale sarebbero premuti contro le ossa della parte superiore del braccio, compreso questa volta anche il nervo mediale (e causando gravi problemi funzionali al gomito ed alla mano).
 
Il Nervo Radiale è vulnerabile all’altezza del polso, come già detto sopra. E’ inoltre soggetto a lesioni nel punto in cui gira intorno all’esterno del braccio tra il deltoide ed il tricipite, vedi Figura 2 e 5. E’ maggiormente esposto nell’avvallamento tra questi due muscoli. Poiché fa parte del Plesso Brachiale, è soggetto a compressione in quest’area. Un ramo del nervo radiale corre vicino alla superficie della pelle vicino alla porzione laterale e posteriore del polso – Vedi Figura 3 – quindi legature strette in questa regione possono provocare insensibilità del dorso della mano.
 
Sintomi della lesione al nervo radiale:
I sintomi possono interessare le seguenti regioni:
    La mano e l’avambraccio (la superficie dorsale, il dorso della mano)
    Il lato del pollice (superficie radiale) del dorso della mano
    Le dita più vicine al pollice (l’indice ed il medio)
I sintomi possono essere i seguenti:
    Intorpidimento, diminuzione della sensibilità, formicolio o bruciore
    Dolore
    Sensazioni anormali
    Difficoltà ad estendere il braccio all’altezza del gomito.
    Difficoltà nell’estendere il polso.
 
Se la lesione è al polso, i pazienti lamentano isolate alterazioni della sensibilità (sensazioni inusuali) al dorso della mano, senza debolezza motoria, per esempio cedimento del polso o incapacità ad afferrare saldamente. Se la lesione è più in alto, verso il gomito, l’intorpidimento dell’avambraccio può essere un disturbo addizionale.
 
Plesso Brachiale Tutti i nervi più importanti degli arti superiori si diramano nell’ascella dopo essere emersi dal collo e dalla parte superiore della spina dorsale, vedi Figure 3 e 4. Passano attraverso il tessuto molle sotto la giuntura della spalla. Questa parte è molto ben protetta: da sopra dalla giuntura stessa, da dietro dal deltoide e dal trapezio, e di fronte dai pettorali. Dal di sotto, però, questi nervi sono vulnerabili. Le legature non dovrebbero mai essere avvolte intorno all’ascella, poiché questo porterebbe quasi certamente ad una compressione di tutti i nervi che servono il braccio. Non è solo questione di compressione, ma anche di eccessivo stiramento, come può accadere se il corpo è sospeso con le braccia sopra la testa. C’è anche rischio se le braccia sono spinte dietro la schiena, quando la testa è girata dalla parte opposta, e quando c’è una pressione dal basso sulla spalla. Ovviamente, il rischio di lesioni e la rapidità del loro apparire aumentano con l’aumentare del peso della persona sospesa.
 
Anche se certe scene possono richiedere posizioni che impongono stiramenti del plesso brachiale, condurre lentamente ed uniformemente (senza movimenti improvvisi) la persona legata in posizione, e minimizzare le summenzionate compressioni, può aiutare a rendere le legature alle braccia più sicure.
 
 
Figura 2.  Il diagramma mostra il percorso del nervo ulnare.
 
 
Figura 2b. Schema del percorso del nervo ulnare all'interno della mano e del polso
 
Le illustrazioni seguenti mostrano i punti principali dove i nervi sono più facilmente vulnerabili. Si tratta solo di una guida, perché le anatomie variano ed i nervi cambiano posizione a seconda delle diverse posizioni del corpo. Le aree marcate racchiudono le zone che dovrebbero essere trattate con cautela.
 
Comunque, ci sono occasioni in cui, sebbene possa sembrare che la fonte degli eventuali sintomi siano i danni ai nervi nelle aree discusse, il dolore è in realtà il risultato della compressione di punti nevralgici intorno alle vertebre. Questo è il caso, per esempio, di sospensioni in cui la testa è posta in una posizione che tende a spostare le vertebre dalla loro posizione naturale, col risultato di schiacciare i nervi che escono dalle vertebre stesse. Questo effetto è altamente probabile nelle sospensioni orizzontali, nei casi in cui la testa non è sostenuta. Spesso la sensazione di dolore si origina dalla spina vertebrale, ma si manifesta a distanza dalle vertebre e può includere sintomi avvertiti lungo il nervo radiale sino ai polpastrelli.
Ci sono molte variabili, effetti a catena, problemi bio-meccanici, e non esiste una formula magica che eviti qualunque rischio. Per di più, non esiste una specializzazione medica nelle lesioni derivanti dal bondage, perciò creare questa specializzazione spetta a noi. Nonostante tutte le conoscenze e l’attenzione possibili, capita di ritrovarsi nella merda. Tutto quello che possiamo fare è essere consapevoli dei rischi e di come ridurli al minimo.
 
NOTA IMPORTANTE:
LE FOTO SEGUENTI MOSTRANO LA POSIZIONE APPROSSIMATIVA DEI NERVI NELLA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE. LE AREE MARCATE NON SONO ASSOLUTAMENTE PRECISE E POSSONO VARIARE CONSIDEREVOLMENTE DA PERSONA A PERSONA.
 
 
Figura 3 Vista da dietro con le braccia in posizione tipica
 
 
Figura 4. Il braccio è sollevato per mostrare la posizione del plesso brachiale nell'ascella
 
Figura 5.  Vista di lato col braccio in posizione tipica. La posizione del nervo radiale è evidenziata
 
Figura 6. Braccio sollevato per mostrare il plesso brachiale all'ascella
 
 
Le illustrazioni seguenti mostrano un tipico Takate-Kote. Le aree marcate devono essere considerate vulnerabili.
Come si può vedere dalle illustrazioni, le legature per lo più evitano l’area esterna del braccio, anche se la legatura superiore si sovrappone al margine superiore. Come già detto prima, le aree marcate non vanno intese come rigide demarcazioni, e l’ampiezza e la sensitività di queste aree possono variare da persona a persona. Si potrebbe argomentare che la legatura inferiore dovrebbe/potrebbe essere leggermente più alta di come l’ho posizionata in questo caso. Bisogna fare attenzione al rischio che entrambe le legature scivolino all’interno delle aree marcate quando siano sotto carico od a causa di un cambiamento di posizione.
 
 
Figura 7.
 
Figura 8.
 
A causa della riluttanza della gente a discutere delle proprie esperienze, ho ben poco da aggiungere oltre a qualche pettegolezzo e ad un paio di resoconti individuali. Comunque, ho notato una preponderanza di lesioni che affliggono il nervo radiale, specialmente in relazione a sospensioni laterali. In queste ultime, le lesioni tendono ad interessare specialmente l’arto più basso (quello più vicino al pavimento), che sopporta la maggior parte del peso. Mi piacerebbe riflettere su alcune delle possibili cause, a parte le realizzazioni scorrette:
 
    La legatura superiore che scivola all’interno dell’area a rischio (vedi sopra.)
    Il non aver fatto scivolare un dito sotto la legatura superiore per consentire al tessuto sottostante di “sistemarsi”. Questa pratica assicura che i nervi non restino intrappolati dai muscoli e ritornino alla loro posizione naturale, nel loro involucro protettivo.
    La staffatura sulla legatura superiore preme sul termine inferiore del plesso brachiale. Io credo che questo ganglio nervoso possa essere schiacciato tra la corda, le costole e l’osso del braccio. Essendo questa una possibilità, mi domando quanto sia sensata la staffatura superiore quando si usa questa legatura per le sospensioni laterali con individui particolarmente suscettibili.
Credo che i nodi che congiungono le corde, o che le incrociano, siano specialmente pericolosi nell’area sotto le braccia, specialmente con le corde più grosse.
 
A parte quanto detto sopra, non vedo alcun problema con la parte del corpo e delle braccia coinvolte in questa legatura, quando correttamente eseguita. Tutte le altre aree a rischio sono ben lontane dalle componenti della legatura.
 
In ogni caso, occorre controllare la posizione delle mani. E’ un fatto comune per i soggetti cambiare la posizione delle mani durante una sospensione. Anche se i polsi sono posizionati uno contro l’altro per proteggere le parti interne sensibili, possono essere ruotati. Ho assistito spesso a tentativi di allungare le braccia che le portano ad assumere una posizione ad “X”. Come si può vedere sotto, l’arteria radiale che corre nel polso dal lato del pollice è a rischio di compressione. “Sforbiciare” le braccia può anche aumentare ulteriormente la tensione delle corde. Queste sono tutte ottime ragioni per assicurare un sufficiente lasco alle corde che legano i polsi. Dopo tutto, è la legatura delle braccia, non dei polsi, che procura il massimo dell’immobilizzazione. Tenete d’occhio gli eccessi di tensione nelle corde ed i conseguenti sintomi di disagio, per esempio la flessione delle dita e la perdita di colore dell’incarnato.
 
 
Un ringraziamento a Vitimin A e Sluttylatexboy per i loro suggerimenti medici ed a coloro che hanno condiviso le loro esperienze.
Per favore, per qualunque commento o suggerimento, inviate una mail a bruce@esinem.com
 
        Informazioni sui corsi e prenotazioni.
           Per informazioni su corsi mensili, lezioni private o lezioni per eventi o club, vedi www.esinem.com/main-tuition

 

           Rope Shop

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        Un evento annuale che raccoglie bondager, artisti e pubblico in generale:

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