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Essere Sessualmente Normali Ha Qualche Importanza?
di Marty Klein
inserito da Abatenero - 05/08/2015 - Letto 993 volte.

Chi è Marty Klein

Tradotto e pubblicato su Legami grazie all’espresso consenso dell’autore, che ringraziamo.  Link al testo originale in inglese: http://www.martyklein.com/are-you-sexually-normal-and-does-that-matter/

 

Nei miei venti anni da terapista sessuale, una domanda mi è stata posta più di qualunque altra. La più comune domanda in ambito sessuale è : “Sono Normale?”

Gli americani sono preoccupati - praticamente ossessionati – della normalità delle loro fantasie, preferenze, risposte, modi di eccitazione, problemi e segreti sessuali. La paura di essere sessualmente anormale interferisce con, e persino impedisce, il piacere e l’intimità.

Questa paura e le sue conseguenze sono alla base di molte versioni della domanda “Sono Normale?”, come:

·         Ho paura di metterci troppo a venire

·         Per quanto tempo un uomo dovrebbe essere in grado di mantenere un erezione?

·         Quanto spesso le altre persone della nostra età fanno l’amore?

·         Sono strano se preferisco il sesso orale alla penetrazione?

La gente dimentica che “normale” può significare molte cose diverse: quello che è statisticamente comune, quello che la gente concorda essere tipico, quello che è richiesto dalle autorità, quel che è considerato morale, e così via. I concetti di normalità sessuale sono cambiati perfino nel corso della nostra vita – per esempio quel che la società pensa dell’omosessualità, della clitoride, del sesso come dovere matrimoniale. Poiché “normale” può significare tante cose diverse, è chiaramente un costrutto sociale arbitrario.

Quando Comincia – Infanzia

Le preoccupazioni sulla normalità sessuale cominciano nella prima infanzia. Tutti i bambini sono creature sessuate: hanno curiosità e sensazioni sessuali, si eccitano sessualmente e ricercano e godono di soddisfazioni sessuali, compreso l’orgasmo.

Tuttavia, una serie di ammonimenti sottintesi ed espliciti insegnano ai bambini che il sesso è una cosa cattiva. Ed in quanto esseri sessuati, apprendere che la nostra sessualità è male significa apprendere di essere cattivi. Sin da bambini impariamo a temere che la nostra sessualità venga scoperta, ed a diffidare della nostra energia e dei nostri desideri e curiosità sessuali.

Durante l’infanzia tutti noi siamo esposti ad un’ampia gamma di negatività sessuale. Gli avvertimenti includono: “Non sentirti eccitato”, “Non toccarti”, “ Il tuo corpo non deve essere una fonte di piacere”, “Desiderare un qualunque contatto sessuale è sbagliato”, “Avere pensieri o sensazioni sessuali è malato” e, infine “ Tu non sei una creatura sessuata” e “Non esprimere la tua sessualità in alcun modo”.

Persino genitori amorevoli, scuole coscienziose, religiosi solleciti assumono questo atteggiamento. Come può un bambino emotivamente sensibile non sentirsi anormale in queste condizioni?

E tutto è complicato dal fatto che non diamo ai bambini praticamente nessuna educazione sessuale. L’educazione sessuale a scuola è, al massimo, biologia o, più frequentemente, “educazione” all’astinenza ed alla paura. Gli adulti cui i bambini si affezionano generalmente non ammettono la propria sessualità, quindi i bambini non possono guardarli come modelli sessuali, e finiscono con l’essere incerti sul quel che ci si aspetta da loro man mano che crescono. I bambini sono bombardati quotidianamente da intrattenimento e pubblicità sessualizzati, ma nessuno dice loro come regolarsi con le vaghe sensazioni erotiche suscitate da questi spettacoli.

Pubertà

Poi arrivano i drammatici, definitivi eventi della pubertà: il primo pauroso ciclo mestruale, i sogni bagnati, la strane fantasie spontanee, il cambiamento nella forma del corpo che richiama così tanta attenzione – per i quali la maggior parte di noi sono impreparati. Queste esperienze confermano ai giovani ed ignari ragazzi e ragazze, che sanno di non dover fare domande, che c’è qualcosa di sbagliato nella loro sessualità.

Durante la pubertà, qualunque consistente informazione sul sesso viene sistematicamente negata ai giovani – per paura che “possano mettersi delle idee il testa”. Ma le sensazioni sono già lì, insieme al disperato desiderio dei giovani di essere a posto.

In mancanza di una chiara e ben fatta educazione sul sesso reale con le sue responsabilità, conseguenze e, sì, piaceri, chi resta per insegnare qualcosa ai giovani sul sesso? La pubblicità ed i media. Televisione, musica e riviste suggeriscono apertamente che esista una formula per la sessualità normale, che consiste in un corpo perfetto, nei vestiti giusti, nell’apparire “fighi”, e nell’indifferenza per le conseguenze. I teenager, sfortunatamente, ci credono.

Privi di corrette informazioni sul sesso, sui ruoli sessuali, senza guida né certezze, non possiamo sapere cosa è sessualmente “normale”. Questo ci mette in difficoltà perché sentiamo l’urgente bisogno di essere normali. In un mondo dove il sesso è male, vogliamo almeno essere il meno malati possibile.

Maturità.

E’ a questo punto che sviluppiamo l’Ansia di Normalità. La paura di essere sessualmente anormali continua nella maturità, quando viene sottilmente sfruttata da istituzioni sociali come i media, il governo e le religioni organizzate – tutte allo scopo di conformare il nostro comportamento ed i nostri sentimenti. La usano per venderci prodotti, la salvezza e i diritti di cittadinanza. Ed è una forza attiva nella nostre relazioni sessuali adulte.

Portare l’ansia di normalità a letto.

Come ci condiziona l’ansia di normalità a letto?

Per prima cosa, ci sorvegliamo durante il sesso. Invece di lasciarci trascinare dalla nostra energia erotica, le imponiamo una logica di paura. Questo movimento sembrerà goffo?  I miei desideri sembreranno minacciosi o disgustosi? E’ sbagliato desiderare questo?

Molte donne, per esempio, hanno bisogno della stimolazione della clitoride per avere un orgasmo – ma molte non la chiedono perchè credono che le altre donne non ne abbiano bisogno (dopo di che, le stesse donne tendono a  criticare se stesse quando non riescono a venire). Oppure a te (o al tuo partner) piacerebbe essere messo sotto a letto, ma te lo tieni per te perché hai paura che sembri strano e che il tuo partner potrebbe disprezzarti o respingerti.

La paura di sembrare anormali ci induce anche a trattenere la naturale espressività dei nostri corpi. Impedire ai nostri corpi di muoversi naturalmente, controllarne il respiro, gli odori ed i suoni naturali inibisce il piacere e l’orgasmo.

Un altro risultato delle nostre paure è che non siamo completamente presenti mentre facciamo l’amore. Piuttosto, tendiamo ad osservarci ed a monitorare il modo in cui il nostro partner ci risponde. Invece di abbandonarci alle nostre sensazioni e sentimenti, cerchiamo di valutare la nostra performance. Scegliamo di valutare il sesso invece di limitarci a viverlo. Il sesso diventa più un’occasione di fallimento che una celebrazione della perfezione umana.

Le nostre paure inibiscono anche la sperimentazione sessuale; e se scopriamo che ci piace qualcosa che non è socialmente approvato…? Questo ci renderebbe anormali, soggetti (temiamo) ad essere respinti da un partner che si ritenga offeso. Quando temiamo che la nostra sessualità sia pericolosa, sembra più sicuro limitarsi al sesso di routine (e perciò noioso).

Le nostre paure sessuali trovano anche la loro espressione sociale, spesso attraverso l’ostilità all’educazione sessuale, all’omosessualità, alla contraccezione ed all’arte erotica. La nostra insopprimibile necessità di sentirci “normali” finisce per generare una “anormalità” dalla quale poter prendere le distanze. La rendiamo “altro”, diversa da noi, e la odiamo. La paura della sessualità nell’infanzia ci induce a negarla in noi stessi, la paura della sessualità nella maturità ci induce a negarla nel mondo che ci circonda. In entrambi i casi, tendiamo ad eliminare quel che ci spaventa.

Top Ten

Ecco dieci delle più comuni versioni di “Sono Normale?”

·         Le mie fantasie sessuali sono normali?

·         Il mio pene/la mia erezione/i miei testicoli/grandi labbra/seno sono di forma, colore, dimensioni normali?

·         Sembra che io mi bagni troppo/troppo poco quando mi eccito, è normale

·         Al contrario dei miei amici mi piace/non mi piace guardare porno, sono normale?

·         Non mi piace il sesso orale/anale/il bacio con la lingua/avere i capezzoli titillati, sono normale?

·         Voglio fare sesso molto più spesso della mia ragazza, sono normale?

·         Mi piace fare l’amore, ma i miei migliori orgasmi li ho con la masturbazione, sono normale?

·         Mi piace parecchio essere messo/a sotto ed essere trattato/a duramente durante il sesso, sono normale?

·         Quando ero al college, ho fatto sesso 4 o 5 volte con una coppia, sono normale?

·         Ho bisogno della stimolazione della clitoride per avere un orgasmo, sono normale?

Queste domande non meriterebbero una risposta… in un mondo migliore, la gente non dovrebbe porsele affatto.

Allora, cosa è normale, in ogni caso?

Le persone preoccupare della propria normalità sessuale sono prigioniere di un doloroso dilemma. Da una parte, hanno paura di non essere normali, cercano in tutti i modi di esserlo, ma scoprono che la normalità è sempre sfuggente. D’altro canto, molti di quelli che si ritengono normali vivono nella paura di perdere il loro status, perché la definizione culturale di normalità cambia continuamente.

L’unico modo di sfuggire all’ansia di normalità è decidere che stabilire cosa è “normale” è irrilevante. Prendi il controllo della tua vita: decidi di avere il diritto di accettare la tua sessualità così come è. I modi per farlo includono:

* Stabilisci i tuoi valori sessuali (suggerisco onestà, responsabilità e consenso). Questo ti fornirà una risorsa interiore quando deciderai di affidarti alla tua personale esperienza (qualcosa che senti emotivamente e fisicamente buono o no) invece che all’opinione comune di cosa è “normale” (qualcosa che si suppone sia giusto o sbagliato). In ogni caso, discuti dei tuoi valori sessuali col tuo partner.

* Riconosci i tuoi interessi sessuali. Questi possono includere l’autoespressività, l’esplorazione, l’intimità, il dare ed il condividere, il piacere, il godere del tuo corpo, il sentirti potente. Una volta che conosci i tuoi scopi (la maggior parte dei quali non sono discussi in pubblico), hai la possibilità di intraprendere qualunque attività sessuale che confermi quegli scopi, posto che coincida con i tuoi valori.

* Tieni a mente che quando si tratta di sessualità in qualunque forma, devi affidarti alla tua guida interiore (“intuizione”, “istinto”, “voce interiore”) almeno quanto ti affidi a qualunque altra cosa.

* Rompi la congiura del silenzio. Quando parliamo con gli altri delle nostre reali esperienze sessuali, piuttosto che distorcerle o tenerle nascoste, noi rafforziamo noi stessi e gli altri. L’isolamento aiuta a mantenere l’ansia di normalità.

“Tu non sei normale”

Talvolta la nostra ansietà è causata da un partner che metta esplicitamente in dubbio la nostra normalità, o che suggerisca implicitamente che c’è qualcosa di sbagliato in noi. Le forme più comuni di accusa esplicita sono: “ninfomane”, “puttana”, “omosessuale”, “frigida” e “troppo strano/a”.

Quando vi sentite criticati in questo modo, chiedete al vostro partner di discutere le sue preoccupazioni circa il vostro comportamento, non circa il vostro carattere o la vostra sessualità. Per esempio, se dice che volete continuamente sesso e che questo “non è normale”, invitatelo/a a parlare dei vostri contrastanti desideri come coppia, piuttosto che del vostro specifico problema.

Non difendetevi mai dalle accuse di “anormalità”. Insistete che la normalità non è il punto. Solo in questo modo potrete evitare discussioni a proposito di chi ha ragione o torto, e focalizzarvi sui problemi più importanti.

D’altro canto, potreste chiedere al vostro partner cosa intende per “normale”. Questo vi darà la possibilità di parlare delle fondamentali convinzioni sottese alla vostra relazione sessuale, una discussione di cui tutte le coppie conflittuali hanno bisogno. Metterà in evidenza gli standard in base ai quali la vostra sessualità viene giudicata – standard coi quali potreste o meno essere d’accordo.

Ugualmente, preoccupatevi del comportamento sessuale del vostro partner e del modo con cui rispondete ad esso, non del fatto se i suoi interessi sessuali sono “normali”. Se una particolare attività sessuale non vi piace, non ha posto nella vostra vita. Nessun’altra giustificazione è necessaria, quindi non avete bisogno di considerare il vostro partner malato per giustificare il vostro no. “Non mi piace” è più che sufficiente.

Assumersi la responsabilità

Il concetto stesso di normalità sessuale implica l’esistenza di una netta linea di demarcazione tra la sessualità accettabile e quella non accettabile. A prescindere dal lato nel quale vi ritrovate, la stessa esistenza di questa linea è opprimente. La maggior parte di noi non ha il coraggio, le conoscenze, o la confidenza sessuale di contestare il posizionamento di quella linea, tanto meno di asserirne l’assoluta irrilevanza.

E tuttavia farlo è una chiave importante per la liberazione sessuale, per il piacere, l’intimità e l’autostima. Farsi carico della propria sessualità in questo modo è parte della vera maturità.

Tutto va bene, allora? No. Ricordatevi dei vostri valori, come onestà, responsabilità, consenso. Molti temono di “varcare la soglia” verso un comportamento pericoloso, e pensano che quella soglia sia definita a seconda di quale parte del corpo di qualcuno finisce dentro quale parte del corpo di qualcun altro (e di quale giocattolo usano prima e durante). Io propongo un metodo più sofisticato: avere valori forti e chiari ed usarli per guidare i nostri comportamenti e le nostre sensazioni verso i nostri comportamenti e le loro conseguenze.

Perciò, lo stupro è sbagliato perché non è consensuale. Indurre qualcuno a fare sesso dicendogli “ti amo” mentendo è sbagliato perché è disonesto. Esporre un partner ad una malattia sessuale senza avvertirlo è sbagliato perché è irresponsabile.

La maggior parte della gente ama sapere con certezza cosa è “normale” – preferisce avere un codice esplicito (persino se è basato sulla convinzione che sia inadeguato o cattivo). Questo è particolarmente vero per il sesso, il cui potere può essere così spaventoso. Molti adulti trovano psicologicamente confortevole avere definizioni precise di cosa è sessualmente “normale” – persino se queste negano una parte del loro sé fisico ed emotivo.

Che tristezza. Perché la bellezza e la sacralità del dono del sesso stanno nel fatto che ti offre un posto dove non puoi sbagliare mai semplicemente restando te stesso. Non puoi sbagliare e non puoi danneggiare nessuno se il sesso che fai è onesto, responsabile e consensuale. C’è una enorme ricompensa nel fidarti della tua sessualità. Non sapere e non preoccuparsi di cosa sia sessualmente normale è il primo passo per reclamare il tuo retaggio sessuale.

 



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