“The Catacombs, a Temple of the Butthole”, fu pubblicato per la prima volta nel maggio
del 1990, nel numero 39 della rivista Drummer
. Una versione rivista fu poi pubblicata nel volume Leatherfolk, Radical Sex, People, Politics and Practice, edito
dalla Daedalus Publishing Company nel 1991
La versione qui tradotta è quella apparsa in Deviations, il
volume che raccoglie i saggi più importanti della Rubin, edito dalla Duke
University Press. Il volume è acquistabile on line sul sito della Duke,
ovvero su Amazon , anche in formato Kindle.
Questa è la prima traduzione italiana di The Catacombs,
pubblicata su Legami grazie al consenso dell’autrice e per gentile concessione
della Duke University Press, che ne detiene i diritti. Copyright 2012, Gayle Rubin, tutti i diritti riservati. La licenza
della DUP non consente la ripubblicazione in alcuna forma, ed il rinnovo della
licenza annuale è legato al rispetto delle restrizioni imposte, quindi vi
preghiamo di rispettarle a vostra volta. Su altri siti è possibile solo
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Avvertenze sulle Note
Le note con apici a numerazione semplice (1, 2, 3, ...) sono
originali dell’autrice nell’edizione del saggio pubblicata in Deviations dalla
Duke University Press.
Poche note sono del traduttore. Sono indicate con la
dicitura N.d.T. sull’apice, e danno scarne informazioni su alcuni termini utilizzati nel testo.
*****
Le Catacombe,
un Tempio del Buco del
Culo
di Gayle Rubin
Quando sentii parlare per la prima volta delle Catacombe, il
nome mi evocò l’immagine delle tombe
sotterranee dell’antica Roma, dove i primi cristiani si rifugiavano per evitare
le persecuzioni dello stato e praticare la loro religione illegale con quel
tanto di tranquillità che potevano trovare. In modo simile, Le Catacombe di San Francisco furono un’istituzione
sotterranea dove gli eretici sessuali del ventesimo secolo poterono praticare i
loro particolari rituali in una situazione protetta, per quanto possibile,
dalla curiosità e dall’ostilità1.
Le Catacombe giocarono un ruolo speciale nella storia
sessuale di San Francisco. Per essere una delle capitali mondiali del leather,
San Francisco cominciò a svilupparsi piuttosto tardi. A New York, Los Angeles e
Chicago, i primi bar gay leather ed i primi club motociclistici apparvero a
metà degli anni ’50. Il primo bar dedicato al Leather di San Francisco, il Why
Not, aprì nel 1962 nel quartiere Tenderloin, ma chiuse poco dopo. Il primo locale
ad avere veramente successo fu il Tool Box, che aprì negli stessi anni. Situato
al 399 di Fourth Street ad Harrison, il
Tool Box fu anche il primo bar leather di San Francisco nella zona del South of
Market.
San Francisco non ha mai avuto una popolazione gay numerosa quanto
quella di grandi città come New York, Los Angeles o Chicago. Ma la fortunata
convergenza di circostanze locali – fra cui la tradizionale rilassatezza
sessuale e tolleranza sociale, la demografia dei distretti elettorali, e le
particolari caratteristiche fisiche ed economiche di certi quartieri –
contribuirono all’emergere in San Francisco di una delle più estese, variegate
ed appariscenti comunità leather del mondo.
Alla metà degli anni sessanta altri leather bar seguirono il
Tool Box all’interno del South of Market. Quando altri ancora aprirono lungo un
tratto di tre isolati di Folsom Street, finirono per formare il nucleo centrale
intorno al quale si sviluppò una fiorente economia leather che continuò a
svilupparsi ed espandersi negli anni settanta. Anche se c’erano importanti
istituzioni della comunità leather in altri quartieri, pochi erano veramente
distanti, e South of Market operò come la “Piazza Centrale” della popolazione
leather locale2.
Lo sviluppo della comunità leather ebbe il suo picco durante
gli anni settanta. Nella decade successiva a Stonewall e precedente l’AIDS, la
comunità gay crebbe in maniera esplosiva in termini di popolazione, potere
economico ed influenza politica. Le comunità leather erano ugualmente forti. A
San Francisco, l’invasione del South of Market raggiunse la sua massima densità
ed espansione alla fine degli anni settanta. Locali ed istituzioni leather
fiorirono in un area che si espandeva tra Howard e Bryant Street, dalla Sesta strada alla
Dodicesima. Di notte i leathermen erano padroni di quelle strade, girovagando
tranquillamente tra bar, sex club, bagni turchi e vicoli secondari.
Negli anni settanta emersero nuovi generi di organizzazioni
leather e S/M e nuova vitalità venne infusa a vecchie istituzioni. Le prime
organizzazioni politiche esplicitamente S/M vennero fondate in quegli anni,
come anche i primi gruppi S/M e leather pubblicamente accessibili agli
eterosessuali maschi e femmine. La Eulenspiegel Society tenne la sua prima riunione
a New York nel 1971, e la Society of Janus a San Francisco nel 19743.
L’organizzazione del lesbismo S/M cominciò a metà degli anni settanta. SAMOIS,
la prima organizzazione Lesbo S/M, fu fondata nel 19784.
Ma una delle caratteristiche più peculiari di quella decade fu il fiorire delle
Grandi Feste.
I sex party furono fondamentali per lo sviluppo della vita
sociale leather almeno dalla fine degli anni quaranta. Prima che ci fossero i
leather bar, c’erano le feste S/M. Queste feste erano normalmente organizzate
in case private, ospitate da uno o due persone e popolate da un passaparola
informale. Le feste, in cambio, aiutarono le prime reti di relazioni gay
leather a crescere e diversificarsi. I
contatti stabiliti tramite queste reti durante gli ultimi anni quaranta ed i
primi anni cinquanta condussero all’apertura dei primi leather bar. Le feste
hanno continuato sin da allora ad essere importanti meccanismi per costruire e
mantenere le comunità leather S/M.
Negli anni settanta, le feste gay leather e S/M maschili
raggiunsero nuove vette di organizzazione, sofisticazione ed investimento di
capitali. Le Grandi Feste degli anni Settanta erano intelligentemente
pianificate, condotte con abilità e durature nel tempo. Pur essendo organizzate
localmente, erano conosciute e frequentate internazionalmente. Diverse di
queste Grandi feste furono particolarmente influenti. Una delle più conosciute
fu il Mineshaft di New York, un sex club
notturno che accoglieva volentieri chi
voleva giocare. Fu forse il più importante tra quelli esistenti dal momento in
cui aprì nel 1976 sino alla sua chiusura nel 19855. Un’altra
festa rinomata è l’Inferno, un weekend di gioco tenuto annualmente dal Chicago
Hellfire Club sin dal 1976. La partecipazione all’Inferno è solo per inviti, e
questi preziosi inviti sono estesi solo a giocatori altamente stimati. Infine,
Le Catacombe aprì nel 1975 e ben presto divenne un apprezzato e famoso
appuntamento per gli appassionati di fisting6. Le Catacombe fu una
mecca del fisting. Gli appassionati di tutto il mondo occidentale facevano il
loro pellegrinaggio a San Francisco per partecipare alle feste delle Catacombe.
Le Catacombe furono sempre soprattutto un luogo per feste dedicate al fisting tra gay maschi. Furono anche un luogo per L’S/M che
col tempo fu condiviso con altri gruppi – lesbiche, eterosessuali e bisessuali
kinky. Anche se non perse mai la sua identità di paradiso del fisting, nel
corso degli anni assunse il ruolo di centro comunitario per la popolazione locale
S/M. Quando Le Catacombe caddero vittime non solo dell’AIDS, ma anche
dell’isterica caccia alle streghe anti-AIDS, la loro chiusura provocò un diluvio
di cordoglio.
Le Catacombe non esordirono come uno dei principali sex club
mondiali. Cominciarono più umilmente come regalo di compleanno che Steve
McEachern fece al suo amante. Quando Steve decise di trasformare il retro della
cantina della sua casa Vittoriana di San Francisco in un dungeon, Le Catacombe
cominciarono a prendere forma.
Steve era una persona audace, brillante, caratteriale,
testarda, complicata, irascibile e straordinariamente accattivante. Era un
visionario sessuale che si pose come scopo nella vita la creazione di un
ambiente nel quale poter indulgere al tipo di intensità sessuale che amava. Fu
uno di quei rari individui la cui egoistica determinazione nel fare quel che
voleva riuscì creare un mondo di delizie per coloro che lo circondavano7.
Steve era un teenager quando arrivò a San Francisco, ma
riuscì a trovare la sua strada all’interno dell’ambiente leather degli anni
sessanta. Era solito intrufolarsi al Tool Box quando era minorenne. Incontrò
Tony Tavarossi, che aveva gestito il Why Not durante la sua breve vita, e che
sarebbe più tardi diventato un frequentatore abituale delle Catacombe. Si aggregò alla branca locale della Fist
Fuckers of America (FFA). Grazie ad un po’ di finanza creativa, riuscì ad
acquistare una grande casa Vittoriana a due piani nel distretto Mission, ad un asta giudiziaria.
La casa era situata sul lato sud della Ventunesima Strada, tra
Valencia e Guerrero. Steve viveva nell’appartamento del primo piano e dirigeva
una copisteria situata nella cantina,
prima di cominciare a costruire il dungeon che alla fine sarebbe diventato Le
Catacombe. Per la fine degli anni settanta, la cantina di Steve era diventata
il punto di raccolta di un gruppo di appassionati locali di fisting. Le
Catacombe inaugurò ufficialmente le sue feste
settimanali del sabato notte nel maggio
del 1975, e da allora in poi Steve tenne una festa di anniversario ogni anno
per commemorare la fondazione del club.
Sebbene Le Catacombe generassero quel genere di cameratismo
e quel senso di lealtà associato con i club, non erano un club nell’usuale
senso del termine. Erano uno spazio privato e gli eventi che vi si tenevano erano
feste private. Steve governava Le Catacombe con occhio di falco e pugno di
ferro. Applicò la sua notevole intelligenza nell’intuire cosa faceva funzionare
i sex party e cosa li rendeva bollenti. La tecnica che sviluppò ebbe talmente successo
che fu copiata da altri. Molte feste kinky di San Francisco sono ancora oggi organizzate
secondo gli stessi principi.
Non era facile entrare alle Catacombe. Da ospite capace,
Steve sapeva che il successo di una festa dipendeva dal l’ammettere la “gente
giusta”. Come L’inferno del Chicago
Hellfire Club, Le Catacombe erano esclusive. Per essere invitato alle feste,
dovevi essere sulla lista di Steve. E per essere sulla lista di Steve, dovevi
essere raccomandato da qualcuno che lui conosceva, e spesso dovevi comunque sottoporti
ad una intervista con lui. Non bastava essere un bel fusto con pettorali da
sballo o un grosso cazzo per entrare nella lista di Steve.
La bellezza fisica non era certo disprezzata, ma Le
Catacombe non si occupavano di bellezza.
Si occupavano di intense esperienze fisiche, di relazioni profonde, di
cameratismo maschile, e dello spassarsela. Per essere accettato alle feste,
bisognava essere giocatori seri, o novizi seriamente interessati. E bisognava
sapere come comportarsi ai sex party, o mostrare la capacità e la volontà di
imparare l’etichetta appropriata. Steve cacciava inflessibilmente chiunque si
mostrasse scortese, incapace di autocontrollo con le droghe o che interferisse
indebitamente con la capacità degli altri di divertirsi.
Anche se eri sulla lista di Steve, non potevi semplicemente
presentarti all’ingresso. Dovevi prenotarti prima per essere ammesso alle
feste. Un cartello sulla porta diceva: “Se non hai chiamato prima, non suonare
adesso”. Gli ospiti erano ammesso solo dalle 9 alle 11 di sera, o pochi minuti
dopo. Steve pensava che una festa sarebbe riuscita meglio e sarebbe stata molto
più divertente se tutti i partecipanti fossero già stati dentro e sistemati per
le 11,30. Non voleva che gli ospiti fossero infastiditi per
tutta la notte dallo squillo del campanello, o distratti dall’arrivo di
gente nuova con un energia estranea e abitudini orarie differenti circa la
partecipazione alle feste.
Una volta entrato alle Catacombe, ti ritrovavi in un
ambiente che era al tempo stesso intensamente erotico e positivamente
confortevole. La porta veniva solitamente aperta da un uomo nudo e sorridente,
che ti introduceva nella piccola anticamera che proteggeva la stanza
principale dal freddo e dagli sguardi indiscreti. Di lì entravi nella stanza principale
e camminavi sino al posto di comando di Steve, all’estremità del bancone del
bar. Il tuo nome veniva controllato,
dopo di che porgevi il tuo denaro ed i tuoi rispetti a Steve.
Poi cercavi uno spazio sotto le panche per riporre i tuoi
attrezzi, i tuoi giocattoli ed i tuoi vestiti. La nudità era la norma alle
Catacombe. La gente indossava bardature in pelle, fasce di cuoio alle braccia,
sospensori, calze, anelli per il pene, o niente del tutto. Steve teneva sempre
il riscaldamento acceso. Teneva deliberatamente la temperatura alta abbastanza
da far sentire a suo agio chi era nudo, ed insopportabilmente accaldato chi era
vestito. Steve stesso indossava un paio di calzoncini in pelle con una
brachetta rimovibile. Me lo ricordo vividamente come una presenza alta, sottile
e spigolosa, che sniffava poppers1 N.d.T. e teneva corte in fondo al
bancone, indossando quegli aderenti calzoncini in pelle.
Il salone era l’area sociale delle Catacombe. Somigliava ad
un leather bar, tranne per il fatto che era più intimo e che tutti erano nudi.
Una straordinaria collezione di arte erotica maschile decorava le pareti. Il
fisting era uno dei temi principali, così come la storia della comunità leather
locale. Molti dei pezzi erano arredi di leather bar a quell’epoca ormai chiusi
da tempo - Il Why Not, il Tool Box, e il
Red Star Saloon. Steve aveva un senso profondo della storia della comunità.
Quando espressi il mio interesse, mi guidò a fare un giro, spiegandomi
amorevolmente il significato di ogni reliquia.
Il salone conteneva un “bar”, anche se non si vendevano
alcolici alle Catacombe. I clienti
riponevano le loro birre nel frigorifero, e facevano da sé col ghiaccio, le
bevande leggere e la macchina del caffè dietro al bancone. Le luci erano basse,
la musica soft e gli uomini abbondavano. Il salone era il posto dove la gente
arrivava, salutava gli amici, sniffava la roba, finiva la manicure e completava
la transizione dal mondo esterno allo
“spazio di gioco”.
Il “salone” era distinto dal “retro”. Nel salone la gente
socializzava, fumava, beveva, flirtava, negoziava e prendeva una boccata d’aria.
Anche se ogni tanto si faceva un po’ di sesso nel salone, non era una cosa
abituale ed era in genere più leggero del sesso nel retro. Quando due o più
persone entravano in sintonia e si sentivano pronti per la roba seria, si
avviavano al retro. Nel retro non era permesso fumare, mangiare o bere. Il
retro non era per la socializzazione casuale. Il retro era per il sesso.
Il retro consisteva in due stanze, La Suite Nuziale ed il
dungeon. La Suite Nuziale aveva ricevuto il suo nome, ed un targa commemorativa
in ottone, a seguito della consumazione di un rapporto particolarmente
sensazionale sull’enorme letto ad acqua a quattro piazze che dominava la
stanza. Molte altre storie cominciarono – o furono annunciate – su quel
letto. Gli altoparlanti stereo erano
stati posizionati per dirigere il suono
direttamente su di esso. Il letto ad acqua era facilmente visibile dalla
maggior parte dei partecipanti, eppure la sua immensità garantiva agli occupanti
una certa distanza fisica dagli altri. Era perciò il posto ideale per la
manifestazione pubblica di una particolare intimità.
Delle panche incorporate nei muri si allineavano lungo le
altre pareti della Suite. Erano larghe circa 90 cm, rivestite da una imbottitura
in gommapiuma e comode per il gioco. Proprio vicino al letto c’era un'altra
delle attrezzature preferite da Steve. Era la parte superiore di una lettiga da
ospedale, sospesa al soffitto con catene e grosse molle. C’erano delle staffe
di cuoio per le gambe del bottom e tutto l’insieme poteva ballonzolare su e giù
ed oscillare avanti e indietro. Steve amava sedersi lì, con la mano affondata nel culo del suo favorito di turno,
vociando, gridando, e saltellando su e giù.
Finalmente, in fondo, c’era il dungeon. Anche solo entrare
in quella stanza poteva metterti dell’umore giusto. Il dungeon aveva travi e
pilastri di legno a vista. Il pavimento era a tavole di legno smerigliate tanto
finemente da essere lisce come la pelle di un neonato, e sempre coperte da un
sottile velo di Crisco2 N.d.T. C’erano specchi alle pareti e
sul soffitto. Lampade a gas vittoriane aggiungevano una suggestiva aria di
mistero ottocentesco all’aspetto generale.
Una gabbia di ferro nero alta circa due metri e larga 60 cm
era posta di fronte alla porta d’ingresso. La gabbia era imbullonata al
pavimento e piena di lucchetti. La
chiave era conservata nel bar finchè qualcuno non la voleva usare. A sinistra
della gabbia c’era un paranco per sospensioni. Nessuno aveva il permesso di
usare il paranco sinchè Steve non si assicurava personalmente che chi voleva provarlo
sapesse il fatto suo.
Nel mezzo della stanza una croce in legno da bondage era
stata realizzata aggiungendo un trave orizzontale ad uno dei pilastri che
sorreggevano la casa. La croce era il posto preferito per le fustigazioni. Addossato
alla parete destra c’era un tavolo imbottito da bondage dalla forma peculiare. Un
taglio ad U del tavolo consentiva al top di avvicinarsi direttamente al culo ed
al cazzo del bottom. Le solite staffe pendevano dall’alto per aiutare il bottom
a tenere le gambe sollevate in aria.
In fondo c’erano due tavoli operatori, perfetti per le scene ospedaliere e le torture di
precisione. Materassi imbottiti erano allineati lungo le pareti libere. La metà
posteriore del dungeon era occupata da due file di comode imbracature in pelle
nera, una fila su ogni lato della stanza. Steve aveva realizzato la maggior
parte delle imbracature da sé. Ogni imbracatura era completata dalle
onnipresenti staffe. Grossi barattoli vuoti di caffè erano appesi con catene
vicino ad ogni imbracatura per tenere il Crisco a portata di mano.
L’ingresso al bagno era senza porta, su un lato vicino all’entrata
del dungeon. C’erano installate lunghe file di portasciugamani e la doccia era
attrezzata con un manicotto per clisteri. Ci si aspettava che i clienti
facessero il clistere a casa, ma il manicotto era disponibile per le rifiniture
e le emergenze. C’era spesso diversa gente nel bagno nello stesso momento. Uno
poteva essere seduto sul manicotto, un altro usare il cesso, un terzo lavarsi
le mani e avambracci e qualcun altro starsene lì a chiacchierare. Come risultato, nel bagno c’era spesso
un’atmosfera più leggera e sociale che ne resto del “Retro”.
Sesso senza attriti
Il Fisting è l’arte di sedurre uno dei più irritabili e tenaci
muscoli del corpo. Lo scopo delle Catacombe era di aiutare il buco del culo ad
aprirsi, rilassarsi e godersela. L’ambiente era studiato per minimizzare
qualunque distrazione dalla ricerca di penetrazioni profonde ed altri piaceri
corporali estremi. Era stato attentamente concepito per aiutare la capacità di
focalizzarsi su intense sensazioni fisiche. Alle Catacombe si potevano
sperimentare una mano nel culo o la squisita agonia del SM in condizioni
assolutamente e totalmente confortevoli.
L’ambiente era tenuto quanto più possibile pulito, sicuro e
caldo. Le attrezzature erano ben costruite e solide. Le superfici erano lisce.
I pavimenti erano liberi da qualunque ingombro. Nessuno aveva bisogno di
preoccuparsi del rischio di inciampare in qualcosa, di beccarsi una scheggia di
legno o che le attrezzature non sorreggessero il peso di un corpo. Una volta
che le porte erano chiuse ed il campanello aveva smesso di suonare, la
consapevolezza del mondo esterno e dei suoi problemi scivolava in qualche
lontano recesso della mente.
Le postazioni di gioco erano progettate in modo da ridurre
al minimo lo stress per il corpo. La maggior parte delle superfici erano
morbide o imbottite. Le staffe per le gambe consentivano ai giocatori (e più
tardi alle giocatrici) di stare stesi sul dorso con le gambe in aria per lungo
tempo. Ci si poteva concentrare su culi, genitali, capezzoli o sul proprio
partner invece che su crampi alle cosce o dolori alla schiena.
Buona parte dell’attrezzatura era costruita per facilitare
i movimenti. Le imbracature, il letto ad
acqua, la lettiga e il paranco inducevano la sensazione di fluttuare senza peso.
La loro specifica motilità consentiva al top di far dondolare, sobbalzare, cullare il bottom senza grande
sforzo. Questo fece risparmiare fatica a molte braccia.
Enormi quantità di Crisco erano essenziali per l’attività
alle Catacombe. Il Crisco era il lubrificante preferito. Nulla era in grado di
eliminare l’onnipresente strato di Crisco che copriva qualunque cosa. Prima di
ogni festa, barattoli freschi venivano disposti strategicamente a portata di mano
presso ogni possibile postazione di gioco. Qualche volta Steve iniziava battaglie
col Crisco giusto per scaldare l’atmosfera. Il Crisco ungeva il buco del
culo. Ungeva corpi interi. Ungeva le
pareti. Lubrificava la via per rapporti
più facili e agevoli.
Il lubrificante riduceva l’attrito. Sporcizia e polvere
provocavano involontarie escoriazioni, che
erano considerate anatema. L’insistenza di Steve sulla pulizia aiutava a
mantenere confortevole l’ambiente. Come
disse un habituè, il sesso alle Catacombe era una questione di “adattamento,
comodità, ritmo e grasso”.
Il sesso alle Catacombe significava cose diverse per persone
diverse in tempi diversi. Le Catacombe erano dedicate al divertimento per
adulti ed allo spassarsela. Ma per molti, la profonda intensità delle attività
in cui erano coinvolti aggiungeva ulteriori dimensioni alla loro
esperienza. Il buon Fisting e l’SM
richiedono moltissima attenzione, intimità, e fiducia. Per questo persino incontri
casuali potevano sfociare in affetti profondi e durature amicizie. Per di più,
in molte culture, la somministrazione di stress fisici attentamente calibrati è
un metodo per indurre stati emozionali e mentali trascendentali. Si andava alle Catacombe per fare cose prodigiose ai
propri corpi ed alle proprie menti, ed
alcuni habituè raccontavano di aver avuto quel genere di esperienza trasfigurante
che è di solito associata alle discipline spirituali.
Il sesso alle Catacombe era spesso serio ed intenso, ma
aveva anche un aspetto giocoso, da bambini che giocano con la sabbia. C’era
molto umorismo alle feste, dalle battaglie col Crisco, alle gare di sniffate di
popper, agli infiniti scherzi che Steve amava fare. Le Catacombe consentivano
di indulgere in eccessi selvaggi grazie alla protezione fornita da una rete di
sicurezza fisica e sociale. La stravagante libertà apparente era garantita da
innumerevoli sistemi progettati per prevenire o ridurre gli incidenti. L’ambiente delle Catacombe
consentiva agli adulti di coltivare una fanciullesca meraviglia per il corpo.
Facilitava l’esplorazione delle sensazioni corporee in un modo difficilmente
sperimentabile nelle moderne società occidentali.
Musica per fottere
La musica era un ingrediente essenziale dell’esperienza
delle Catacombe. Un eccellente impianto sonoro distribuiva musica in ogni angolo del la struttura. Steve
era un brillante DJ. Registrava dei nastri che utilizzava per migliorare,
intensificare e manipolare l’umore delle festa. Cambiando la traccia sonora,
Steve poteva caricare la festa, cambiarne l’andamento, o quietarla.
Per il primo paio d’ore, mentre le porte erano aperte e gli
ospiti in arrivo, suonava un serie di canzoni destinate a far rilassare ed
eccitare la gente. Dopo che le porte erano chiuse ed il party era pronto per il
decollo, Steve generalmente metteva su una specifica selezione di musica disco
ad alta energia, sessualmente suggestiva. Questo tipo di musica portava la
gente nel retro a scopare o a frustare entusiasticamente seguendo il suo
insistente ritmo sensuale. Più tardi
nella sera Steve generalmente virava verso una musica elettronica più umorale,
drammatica e talvolta minacciosa, che era più adatta alle scopate lente e
profonde ed al dolore intenso.
Steve aveva il talento di scovare musica che parlava
direttamente all’esperienza dei giocatori.
Anche se molti pezzi erano scritti con intenzioni diverse, nel mezzo di
una festa alle Catacombe sembravano tutti scritte apposta per un sex club gay (
ed alcune indubbiamente lo erano). Immaginate un uomo in piedi di fronte ad una
imbracatura mentre sta facendo gentilmente oscillare un altro uomo del quale tiene
la vita tra le mani. Il top sta spingendo
il bottom contro la sua mano usando la catena che collega i suoi
capezzoli, il popper agisce e la sua resistenza si dissolve. Versi come questi
aleggiano nelle loro menti ed evocano la consapevolezza uno dell’altro: “E
adesso ti porterò in paradiso”, “senti il bisogno, senti l’urgenza in me”, “Hai
bisogno di un grande amore, per scaldarti, hai bisogno dell’amore di un uomo”,
“sono fatto per amarti, baby”, “ci ho messo venti anni per imparare a nuotare; la paura di volare mi ucciderà“, “puoi
sentirlo, puoi sentirlo, sentilo nel tuo corpo, lascia muovere il tuo corpo”,
“Ti voglio, ti voglio, ti voglio, ti voglio ora”.
Alcuni dei successi delle Catacombe erano inni leather come
“Knight in Black Lethaer” di Bette Midler, oppure “Walk The Night” degli Skatt
Brothers. Qualche volta Steve dava libero sfogo al suo perverso umorismo. In mezzo ad un nastro, improvvisamente si
inseriva il suono dello scarico di una toilette. Spesso Steve commissionava
canzoni apposta per eventi speciali come feste di compleanno o di capodanno. Ad
un memorabile capodanno, al rintocco di mezzanotte, gli ospiti vennero
allietati dagli accordi di “Auld Lang Syne”3 N.d.T., con i versi:
“Un pugno nel tuo didietro, amore mio. Un pugno nel tuo didietro”.
Un’oasi kinky
Alle feste del sabato sera delle Catacombe c’era qualche
attrito tra fisting e SM, che rifletteva una divisione tra i membri della
comunità leather nel suo insieme. Nonostante una notevole sovrapposizione tra
fister e sadomasochisti, essi costituirono gruppi separati con schemi sociali diversi
durante la maggior parte degli anni ’70.
Molti sadomasochisti seri pensavano che il Crisco fosse
qualcosa che rovinava il leather, e alcuni erano scandalizzati da quel che
percepivano come una mancanza di decoro e formalità nei fister. D’altro canto,
molti fister erano disinteressati al SM ed alcuni erano apertamente ostili. Per
molti fister, l’SM era al peggio una forma di brutalità, ed al meglio una
intrusione rumorosa nella pacifica atmosfera meditativa cui aspiravano.
Sebbene i frequentatori delle Catacombe fossero interessati
primariamente al fisting, lo stesso Steve era un appassionato sia di fisting
che di SM. L’SM fece sempre parte delle Catacombe, e finì per prevalere quando
il posto divenne accessibile alle donne ed alla popolazione mixer gender.
Fu Cynthia Slater la responsabile del l’accesso di altri
gruppi alle Catacombe. Al momento della sua morte per AIDS nel 1989, Cynthia
aveva stravolto il panorama della comunità leather di San Francisco8.
Nel 1974 fondò la Society of Janus, che divenne rapidamente un ponte di
comunicazione tra eterosessuali, bisessuali e sadomasochisti gay nella Bay
Area. Grazie alla Janus moltissime diverse popolazioni kinky trovarono un
terreno comune.
Sempre grazie alla Janus, Cynthia entrò anche in contatto
con Steve e le Catacombe. Nel 1977, lei e Steve erano amanti. Steve alla fine
decise di consentire a Cynthia l’accesso alle feste del sabato sera. Alcuni
frequentatori abituali furono annoiati dalla presenza di una donna, ma
l’atteggiamento di Steve in questa circostanza, come in molte altre, era che
“dovevano farsene una ragione”. Cynthia era bisessuale. Introdusse un paio
delle sue amanti alle Catacombe, le quali a loro volta portarono altre amanti
ed amiche. Per l’estate del 1978, c’erano normalmente da una a cinque donne che
si mischiavano a da 60 a 80 uomini. Come Steve aveva previsto, la maggior parte
dei maschi superò la cosa, e molti
finirono per apprezzare la presenza di qualche donna come un ennesimo spunto per una situazione già selvaggia.
Pat Califia fu tra coloro che Cynthia portò alle Catacombe9.
Pat notò che le Catacombe erano inutilizzate al venerdì sera. Ebbe l’idea di
sondare a Steve circa la possibilità di affittare le Catacombe per una festa notturna
SM femminile. Steve acconsentì. Il primo giugno del 1979, fu tenuta la prima di
molte feste femminili alle Catacombe. Steve era generalmente presente alle
feste femminili, come anche il suo amante, Fred Heramb, che era succeduto a
Cynthia come suo compagno . Perciò i party femminili consistevano in genere di
una trentina di donne e due uomini10.
In un senso molto concreto, fu alle Catacombe che le
lesbiche SM impararono come organizzare feste. Le lesbiche sadomasochiste si
stavano giusto allora organizzando, e la generosità di Steve rese possibile per
loro l’approccio al mondo delle feste ed alla tecnologia di gioco che sarebbe
stata altrimenti inaccessibile. Le Catacombe divennero presto il rifugio ed il
ritrovo per la nascente comunità lesbica SM di San Francisco. Dato che il
gruppo locale fu fondamentale ‘per l’emergere del lesbismo organizzato
nazionalmente, le lezioni delle Catacombe furono trasmesse ad una intera
generazione di kinky gay women11.
Nel 1980 Cynthia Slater e Susan Thorner, un’altra sua amica,
decisero di affittare le Catacombe un venerdì sera per una grande festa di
orientamento SM mista. L’evento, tenuto il 21 marzo, fu il primo in cui un
significativo numero di gay, lesbiche, bisessuali ed eterosessuali
festeggiarono assieme nella bay area. Il party ebbe talmente successo che
Cynthia e la sua amica affittarono i due piani superiori della Hothouse, un altro
ritrovo gay leather maschile, per altri due giganteschi party misti12.
Furono organizzate anche feste miste più piccole a casa di Cynthia ed in
qualche dungeon privato.
Gli eredi di questi primi party misti avrebbero finito per
diventare una tradizione locale. Sebbene i party misti includessero sia donne
che uomini, includevano anche troppi gay e lesbiche per essere “etero” e troppi
eterosessuali per essere “gay”. Pur offrendo opportunità di sperimentazione, non
cercavano di indurre le persone a cambiare il loro orientamento. Al contrario,
alimentando un atteggiamento di rispetto per la differenza, i party crearono
un’atmosfera confortevole in cui popolazioni diverse potevano osservarsi l’un l’altra,
apprezzare il comune interesse nella sessualità alternativa e scoprire cosa avevano in comune.
L’inizio della fine
L’età d’oro delle Catacombe terminò improvvisamente nelle
prime ore del 28 agosto 1981. Steve e Fred stavano allegramente ruzzolando sul
letto ad acqua nella Suite Nuziale quando Steve ebbe un attacco di cuore e morì
tra le braccia di Fred. Fred era in uno stato di shock e di dolore inconsolabile.
A tutti i fini pratici, le Catacombe avevano cessato di esistere.
Steve non lasciò testamento. La casa era intestata ad amici,
una coppia eterosessuale che l’aveva aiutato a finanziare la costruzione. Le
altre sue proprietà tornarono alla famiglia di origine, che non aveva alcun
interesse nelle Catacombe e sembra va ansiosa che scomparissero il prima
possibile. Autorizzarono Fred a vendere i mobili e le attrezzature. Uno dei
vecchi frequentatori pagò 500 dollari per le imbracature, i tavoli, le staffe,
la gabbia, l’argano e la barella. Diversi amici reclamarono vari pezzi d’arte.
Parlai con Fred della mia preoccupazione che una collezione storicamente
significativa potesse venire dispersa e diventasse difficile da rintracciare.
Mi disse di prendere quel che restava delle opere d’arte, che finì
immagazzinata per diversi mesi nel mio appartamento. Per poter conservare i
nastri musicali, Fred li comprò dalla famiglia di Steve. Entro due giorni dalla
morte di Steve, la cantina fu spogliata di qualunque cosa che appartenesse alle
Catacombe. Venne completamente smantellata.
Il pubblico delle Catacombe aveva ancora bisogno di un posto
dove ritrovarsi. Il tale che aveva comprato le attrezzature trovò alcuni partner
ed il 30 ottobre 1981 aprì le San Francisco Catacombs II, al 736 di Larkin.
Le Catacombe II invitò anche donne alla
sua inaugurazione, ma in seguito le escluse. Aveva pareti grigie di design ed
una vasca idromassaggio. Molti degli frequentatori abituali lamentarono che il crisco avrebbe macchiato
le pareti e incasinato l’idromassaggio. The San Francisco Catacombs non decollò
mai e chiuse dopo tre mesi.
Nel gennaio del 1982 ricevetti una eccitata telefonata da
Fred. Aveva comprato una casa a Shotwell Street, appena fuori Folsom, nell’area
di Mission District, pochi isolati dal centro dell’area leather. Fred aveva
deciso di trasformare la casa in uno spazio per i party. Aveva i nastri ed
aveva la lista dei partecipanti. Aveva due soci, uno dei quali era il
proprietario dell’attrezzatura. Erano in procinto di riaprire le Catacombe a
Shotwell.
La casa di Shotwell era più piccola del vecchio edificio
delle Catacombe. Consisteva di un solo piano, sopra un grande garage ed una
cantina. Fred ed i suoi amici si misero al lavoro. Murarono la porta del
garage. Installarono un pavimento di legno, il riscaldameno, l’idraulica e l’impianto
sonoro. Fred venne a riprendersi le opere d’arte che aveva lasciato da me, e
alla fine riuscì a recuperar le tutte tranne una. Le Catacombe riaprirono di
nuovo il 13 febbraio 1982
Fred ricostruì le Catacombe sino al più minimo dettaglio. La
disposizione dell’edificio era diversa a Shotwell, e questo impose qualche
cambiamento nel disegno del dungeon. Non c’era spazio per il letto ad acqua, ma
c’era spazio per molte imbracature addizionali. Fred in qualche modo riuscì a
rimettere insieme praticamente ogni
pezzo del vecchio allestimento - l’attrezzatura, le opere d’arte, i nastri
musicali, e persino uno sgabello metallico usato dalle persone basse (per lo
più donne) per salire e scendere dagli attrezzi disegnati per persone più alte
(per lo più uomini). The Shotwell Catacombs furono il regalo di addio di Fred a
Steve. Fred eresse un monumento a Steve ricostruendo faticosamente l’ambiente
che Steve aveva creato ed amato.
Fred aggiunse anche qualche innovazione. Una delle più
popolari fu una motocicletta inchiavardata al pavimento. Aggiunse altre opere
d’arte e trovò nuovi autori per i nastri musicali. Quando Marc Joplin cominciò
ad occuparsi della musica, le tracce musicali cambiarono. C’era più rock
europeo e musica New Wave, più musica elettronica e meno disco music. C’era
anche, comunque, una lunghissima versione disco dell’Hallelujah di Hendel che divenne
l’inno ufficiale delle Catacombe di Shotwell. Quando il coro dell’Hallelujah si
faceva sentire, in genere a mezzanotte, gli ospiti cominciavano a colpirsi,
frustarsi e scopare all’unisono gridando Hallelujah e celebrando l’estasi, la
libertà, ed il sacramento condiviso della loro comunione. Le Catacombe resuscitate
fu un club fantastico, fedele all’originale e meraviglioso di suo proprio
diritto.
La sociologia delle Catacombe cambiò a Shotwell. Alla fine,
i differenti gender e popolazioni sessuali si mescolarono con più successo in
questa nuova collocazione che non nell’originale. Per ironia, questo avvenne in
parte perché le donne erano state nuovamente escluse dai party del sabato sera.
Le donne furono ammesse alle feste per i primi mesi. Ma solo
una donna, di nome Carla, partecipava
abitualmente. Carla era stata presentata alle catacombe da Marc Joplin, il suo
amante. Dopo diversi mesi una fazione antidonne persuase Fred a proibire
l’ingresso delle donne alle feste del sabato. Le donne erano ancora ammesse ai
party del martedì, ma dato che queste feste si svolgevano in mezzo alla
settimana, erano molto meno seguite.
Mark e Carla decisero allora di lanciare regolari feste miste
“Down and Dirty” un venerdì al mese. Come risultato, le feste miste divennero
una istituzione stabile e di successo. I party misti hanno continuato ad essere
tenuti sin da allora. La comunità SM locale li considera una preziosa eredità.
Sono stati trasferiti da un gruppo all’altro, sono sopravvissuti all’AIDS, alla
chiusura dei bagni turchi, a molte morti (incluse quelle di Fred e Mark) ed
alla scomparsa finale delle Catacombe. I party misti sono tuttora in voga ,
eredi della tradizione inaugurata da Cynthia alle sue feste miste una decade
fa, e da Steve alle Catacombe più di 15 anni fa.
La fine amara
Se mi chiedessero cosa in definitiva portò alla scomparsa delle Catacombe, dovrei dire
l’AIDS, anche se la risposta sarebbe semplicistica. Ci furono altri fattori, e
l’impatto dell’AIDS fu vissuto in modi complessi ed imprevisti. Ma direttamente
o indirettamente, l’Aids si portò via le Catacombe, insieme alla vita di molti
di coloro che le consideravano la loro casa.
Il primo accenno di quel che era in serbo si presentò
nell’estate del 1981, un mese prima dell’attacco di cuore di Steve. Tony
Tavarossi morì improvvisamente di polmonite. Ricordo quanto i suoi amici
fossero perplessi, dato che generalmente
non si muore di polmonite, per lo meno non così velocemente come lui. Col senno
di poi, divenne evidente che Tony era stato una delle prime vittime della pneumocisti. A quel tempo c’erano problemi di salute alle Catacombe
– roba familiare come i parassiti intestinali e le epatiti. Ma nessuno sapeva
nemmeno che l’Aids esistesse.
Quando le Catacombe riaprirono nel 1982, l’Aids era ancora
avvolto on una nebbia profonda. Quando
cominciò a palesarsi, le prime informazioni in materia furono scarse ed
inconcludenti. C’era una gran confusione a proposito di quel che stava
accadendo e di come affrontarlo. Gli epidemiologi sospettavano che l’Aids fosse
provocato da un microrganismo, e teorizzarono che fosse trasmesso sessualmente.
Ma nessuno sapeva di quale organismo si trattasse, né in quale modo si
trasmettesse effettivamente.
Le prime direttive in materia di sicurezza sessuale apparvero nel 1983 ed erano niente
più che raccomandazioni basate su sofisticate congetture. La pratica del sesso
sicuro si fece strada lentamente all’inizio e cominciò a diffondersi tra i
maschi gay solo nel 1984. Uno dei problemi che i frequentatori delle Catacombe
dovettero affrontare fu che tutte le linee guida rubricavano il fisting come insicuro,
il che lasciava i fister senza altra alternativa che abbandonare la pratica.
C’era qualcosa di profondamente irrazionale nel modo in cui
il fisting venne trattato nelle raccomandazioni sul sesso sicuro. Molti
professionisti della sanità semplicemente diedero per scontato che il fisting
fosse intrinsecamente” insicuro”, indipendentemente dalla sua relazione con l’Aids.
Questo pregiudizio relegò il fisting nella categoria degli atti pericolosi
nella letteratura educativa sull’Aids e prevenne lo sviluppo di linee guida per
la riduzione dei suoi specifici rischi.
E’ vero che uno dei primi studi di gruppo sull’aids
includeva molti fister, e che inizialmente fu rilevata una correlazione
statistica tra fisting e aids. E tuttavia il meccanismo causale proposto per
spiegare questa correlazione non era affatto convincente. Una spiegazione
comune era che il fisting potesse causare microscopiche ferite nella parete del
retto, attraverso le quali il seme infetto poteva entrare nel flusso sanguigno
durante un rapporto anale. Ma se questo fosse stato il caso, l’infezione
sarebbe stata il risultato del rapporto anale, non del fisting.
I primi dati epidemiologici indicavano che l’aids era
difficile da contrarre, e che era necessario qualche sorta di contatto tra il
sangue o le mucose di due individui. Non era chiaro come una mano potesse
efficacemente trasmettere o ricevere il presunto microorganismo, a meno che non
ci fossero ferite sulla pelle. In una tale situazione, sarebbe stato logico
raccomandare l’uso di guanti di gomma come ostacolo all’infezione. Durante
questo primo periodo di confusione, i profilattici venivano spesso raccomandati
per il sesso anale, che era un vettore di infezione assai più probabile.
Man mano che i dati si accumulavano, e la correlazione tra
fisting ed aids diventava più debole, gli elenchi di pratiche non sicure
continuavano però ad includere il fisting. Quando i rapporti anali finirono per
essere considerati il maggior fattore di rischio associato all’aids, i rapporti
anali non protetti vennero classificati come pericolosi, ma il sesso anale con
profilattici fu considerato possibilmente (o probabilmente) sicuro. Perché le
raccomandazioni di sicurezza dello stesso periodo non suggerirono mai di usare
guanti di gomma durante il fisting come mezzo per ridurre il rischio è per me
ancora un mistero. Il mancato sviluppo di norme di sicurezza specifiche per il
fisting mise a rischio coloro che lo praticavano13.
Durante il 1983 ed il 1984, le Catacombe reagirono in
maniera per quanto possibile veloce e
responsabile man mano che le informazioni sull’aids cominciavano a
diffondersi. Fred accoglieva volentieri le visite dai Centers for Disease
Control, : a sentir lui, dicevano che il suo era il sex club più pulito che
avessero mai visto. Quando l’esistenza di un morbo infettivo mortale divenne evidente,
i protocolli di igiene divennero ancora più elaborati. Dopo ogni festa, le Catacombe
venivano ripulite con disinfettanti industriali. La biancheria lavata in
soluzioni germicide. Accanto ai lavelli vennero poste spazzole chirurgiche e colluttori. Vennero
esposti cartelli che incoraggiavano gli ospiti a “lavarsi le mani dopo ogni
scopata”
Quando il CDC raccomandò l’uso dei condom, Fred li mise
immediatamente a disposizione. Un tale lo guardò e chiese:”Cosa dovrei farmene
di questi, metterne uno per ogni dito?”. Alla festa seguente, Fred distribuì
guanti da veterinario lunghi sino alla spalla, con una scala graduata stampata
sul braccio.
Nella primavera del 1984 esplose una virulenta campagna
politica per la chiusura dei bagni turchi e dei sex club. Le informative sul
sesso sicuro si basavano sul presupposto che la cosa importante era quello che
facevi, non dove lo facevi. Anche se alcuni club e bagni turchi furono
riluttanti ad affrontare il problema aids e rifiutarono di distribuire
materiali di scurezza, altri promossero attivamente le informazioni sulla
sicurezza sessuale. The Cauldron ospitò seminari sul sesso sicuro, e sia the Cauldrons
che Le Catacombe, fornirono aggiornamenti continui alle rispettive clientele.
Il tentativo di chiudere i bagni turchi rappresentava una
strategia alternativa per combattere l’aids. Piuttosto che promuovere
cambiamenti nel comportamento sessuale per ridurre il rischio di trasmissione,
la mossa di chiudere i bagni puntava a ridurre del tutto le opportunità per i
gay di fare sesso. I sostenitori della chiusura argomentavano che il loro
programma era una misura ovvia allo scopo di salvare vite. Rappresentarono il
dibattito sulla chiusura dei bagni pubblici come una contrapposizione tra le necessità
di salute pubblica e le preoccupazioni sui diritti civili.
Questo punto di vista distorceva semplicisticamente la situazione. Gli sforzi per la chiusura
stabilirono pericolosi precedenti di molestie di stato verso i modi di vita e le
attività economiche gay. La chiusura totale eliminò l’opportunità di fare
educazione sessuale oltre alle opportunità di fare sesso. La chiusura trascinò
i gay nei vicoli e nei parchi, che erano
palesemente meno sani e sicuri dei club che avevano perso.
Per di più, i vantaggi della chiusura dei bagni non furono il
risultato di una ricognizione realistica
degli svantaggi conseguenti. Chi spingeva per la chiusura sembrava assumere che
niente di importante o di buono potesse capitare nei palazzi del sesso. Diedero
pochissimo valore ai bagni ed ai club, e furono incapaci di riconoscerli come
istituzioni importanti al servizio delle
necessità della comunità gay maschile14.
Occorse un altro anno di manovre burocratiche e legali
perché la crociata contro i bagni avesse successo. Nondimeno, le avvisaglie
erano chiare ed evidenti. Molti proprietari di club scelsero di chiudere prima
di essere costretti a farlo.
Fred decise di chiudere le Catacombe. Non aveva intenzione d
mettersi a controllare quel che i suoi
ospiti facevano. Né voleva che fosse la legge a costringerlo a chiudere.
Soprattutto, era consapevole della triste realtà che nel 1984 rendeva il futuro
della gestione dei sex club gay un’impresa disperata.
Programmò una serie finale di feste ed una vendita all’asta
degli arredi del club. Come era successo dopo la morte di Steve, le Catacombe
furono ancora una volta smantellate, stavolta per sempre. Molti affezionati
frequentatori vennero all’asta per portarsi a casa un ricordo delle Catacombe da
conservare e curare.
Ad una delle feste finali, c’era una grande torta con la
scritta “Addio Catacombe, Fottiti mondo”. L’ultima festa delle Catacombe fu
tenuta la notte di sabato 21 aprile 1984.
La scoperta del Virus per l’Immunodeficienza Acquisita (HIV, ma allora chiamato
HTLV-3) fu annunciata ufficialmente alla stampa il lunedì mattina seguente.
Indimenticate.
Le Catacombe se ne sono andate, ma hanno lasciato una
straordinaria eredità. Oltre alle “ricette per un sex party di successo” ormai
largamente imitate, una serie di attitudini proprie delle Catacombe si sono
radicate in comunità ben più larghe. Le Catacombe espressero un profondo amore
per il corpo fisico. Un posto dove il piacere anale era così incoraggiato poteva
far sì che ogni parte del corpo riuscisse a godere. Nella maggior parte dei
casi la nostra società considera il perseguimento del piacere fisico come qualcosa
di simile allo sbarazzarsi della spazzatura. Alle Catacombe, il corpo e la sua
capacità di esperienza sensoriale erano valorizzati, celebrati ed amati. Lì ho
imparato alcune preziose lezioni , e mi sento davvero fortunata ad aver avuto
il privilegio di condividere quella esperienza. Anche se il suo interesse era
centrato sul corpo maschile, le Catacombe mi regalarono la capacità di
apprezzare meglio anche il mio proprio
corpo femminile.
Quando leggo sulla stampa etero (e spesso anche in quella
gay) le descrizioni dei posti dove si fa sesso, fisting e sm , sono spesso
stupefatta dalla loro totale mancanza di comprensione. I posti dedicati al
sesso sono in genere descritti come ambienti sgradevoli, alienanti e paurosi,
dove i rapporti umani sono esclusivamente utilitaristici e basati sullo
sfruttamento . Le Catacombe non avrebbero potuto essere più diverse. Non erano
una perfetta utopia dove non accadeva mai niente di male. Avevano la loro quota
di melodramma e angosce e condizione umana. Ma erano fondamentalmente un posto
accogliente. Erano un ambiente sessualmente organizzato dove le persone si
trattavano l’un l’altra con mutuo rispetto, e dove potevano essere
amorevolmente sessuali senza essere legate dal santo matrimonio.
Alle Catacombe, persino i più brevi rapporti erano condotti
con premura e cortesia. E c’era un particolare tipo di amore cha nasceva tra le
imbracature. Talvolta quell’amore si alimentava solo “nel retro”. Altrettanto
spesso, si estendeva alla vita quotidiana. Le Catacombe facilitarono la nascita
di grandi amicizie e durevoli reti di supporto. Molti degli uomini che
frequentarono le Catacombe crearono relazioni che li avrebbero sostenuti nel
tempo, nutriti di affetto, curati nella malattia e rimpianti con tristezza alla
morte.
La creazione di un ambiente sensuale ben progettato e
abilmente diretto è una impresa non inferiore alla realizzazione di istituzioni
più “rispettabili”. Gli individui che li hanno costruiti dovrebbero veder
riconosciuti i loro meriti. L’influenza del Mineshaft, dell’Inferno, e delle
Catacombe si estende ben al di là delle loro comunità locali. Sono diventati tutti
modelli universalmente riconosciuti di
conduzione di leather sex party di successo. Continueranno a fornire
ispirazione ad altri tempi ed altri posti.
L’aids non durerà per sempre. La comunità gay sta già
recuperando il suo equilibrio e la sua forza. Ci sarà un rinascimento del
sesso. Ci saranno nuovi club, nuove feste e nuovi orizzonti. I migliori di
questi avranno qualcosa della grazia , della verve e dell’audacia delle Catacombe.
*****
Note dell’Autrice
1 Per approfondimenti sulle Catacombe, vedi l’affezionato e
sapiente resoconto delle Catacombe della 21ma strada pubblicato da Jack Fritscher
sul numero 23 di Drummer (1978). L’articolo è corredato da preziose fotografie
degli interni. Geoff Mains fu un regolare frequentatore delle Catacombe, le cui
esperienze in quel luogo emergono spesso nei suoi scritti. Vedi specialmente Urban Aboriginals (1984),
capitolo 6; “View from a Sling”, e Gentle Warriors (1989)
2 Per approfondimenti sulla storia
leather del South of Market, vedi Rubin, “Elegy for the Valley of Kings”, “The
Miracle Mile”, “The Valley of the Kings”, e “Requiem for the Valley of The
Kings”.
3 Una intervista con Pat Bond sulla fondazione della
Eulenspiegel Society si trova nel numero introduttivo del periodico della
Società Prometeus (1973) Per una
storia della comunità mixed gender di San Francisco, vedi Truscott, “San
Francisco”.
4 Per un resoconto degli inizi della organizzazione lesbica
SM , vedi Califia “A personal View of the Lesbian S/M Community and Movement in
San Francisco”.
5 Per racconti di fantasia basati sul Mineshaft, e per
qualche osservazione introduttiva a proposito del posto, vedi Cardini, Mineshaft Nights.
6 Il Fist-fucking è anche conosciuto come fisting o
handballing. E’ una tecnica sessuale nella quale la mano ed il braccio, anziché
il pene o un dildo, vengono usati per penetrare un orifizio corporeo. Il fisting
si riferisce di solito alla penetrazione anale, anche se il termine è usato
anche per l’inserzione della mano nella vagina. Tra i maschi gay, i fister sono
un particolare sottogruppo cha ha sviluppato un articolato insieme di comportamenti
e terminologie sulla propria pratica sessuale. Tr aqueste vi sono le seguenti:
la Manicure: ben
prima dell’aids, i fister si preoccupavano di minimizzare i danni. Questo
richiedeva una manicure davvero completa per assicurarsi che le unghie non
lacerassero il tessuto rettale. La manicure del fister implicava il tagliare le
unghie estremamente corte, e quindi limare quel che restava sinchè nessuna
parte tagliente restasse. I polpastrelli morbidi erano de rigueur tra i fister.
la Douche: per
motivi sia estetici che sanitari, i fister presero l’abitudine di ripulire il
retto ed il colon con un clistere particolarmente accurato, e questo lungo e
ripetitivo clistere veniva chiamato douche
Lube: il sesso
anale confortevole richiede qualche forma di lubrificazione artificiale,
abbreviato in “lube”. Un fisting confortevole richiede grandi quantità di lube
Top e Bottom: I
fister si riferiscono alla persona che provvede la mano come Top, ed alla
persona che provvede l’orifizio come bottom.
7 Gran parte del mondo gay fu costruito su queste piccole
attività, in cui un individuo od un piccolo gruppo, con pochi capitali ed una
piccola base di clienti, riuscivano ad avviare qualche forma di spazio pubblico
alternativo. Va comunque notato che mentre la formula della piccolissima
impresa è stata un punto di forza per la comunità, aveva anche le sue intrinseche
debolezze. Dato che così tanti “beni pubblici” gay e lesbici sono detenuti
privatamente, la comunità che servono ha ben poco controllo su come, quando o
persino se continueranno ad operare. Queste istituzioni sono soggette a diversi
tipi di regolamentazioni, ma sono per lo più controllate dai proprietari, dai
titolari delle licenze e dai padroni di casa. I bar gay ed i sex club da questo
punto di vista sono come le squadre sportive, che hanno i loro tifosi che vi si
identificato e si sentono possessivi nei loro confronti, ma è l’effettivo
proprietario che decide se restare in città, o andarsene verso mercati più
ricchi od uno stadio più accogliente. – G.R,
8 Vedi Truscott, San Francisco. Anche il numero di dicembre
1989 di Growings Pain, la newsletter
della Society of janus, è un numero commemorativo dedicato a Cynthia Slater.
9 [Pat adesso è Patrick Califia – G.R.]
10 Un ricordo di Fred Heramb si trova nel numero di agosto
1989 di Growing Pains, la newsletter
della Society of janus
11 [ Per un affettuoso resoconto di questi party femminili,
vedi Due, “Blackbeard Lost” – G.R.]
12 La Hothouse fu un altro importante spazio sessuale
orientato al leather. Situato nel South of Market al 374 della quinta strada,
tra Folsom e Harrison, dal 1979 al 1983 la Hothouse occupò un palazzo di
quattro piani, in cui aveva molte “fantasy Romm” specializzate. Louis Gaspar fu
la principale forza motrice dietro alla Hothouse, ma molti altri aiutarono a
progettare e costruire le fantasy room personalizzate. Come le Catacombe, la
Hothouse fu un laboratorio d’amore, incarnò in larga misura una visione
personale, ed ebbe il suo proprio gruppo di devoti seguaci.
13 Raccomandazioni di sicurezza più recenti hanno finalmente
cominciato a suggerire l’uso di guanti di gomma per il fisting, e le attuali
linee guida della Fondazione Aids di San Francisco non menzionano nemmeno più
il fisting tra le pratiche a rischio di contagio aids. Ma ancora nel 1987, il
fisting senza guanti era rubricato come moderatamente pericoloso, anche se
l’unico riferimento citato per confortare questa affermazione era un studio
risalente al 1983.
14 Per il significato dei bagni nella vita sociale gay, vedi
Bérubé, “The History of Gay Bathhouses”.
Note del traduttore
1 Poppers. Nitrato di Ammile. Il termine “poppers” si
riferisce a piccole bottiglie di solvente, di solito di colore marrone, o al
solvente stesso, che viene sniffato, generalmente dal bottom, durante un
rapporto omosessuale. Il Nitrato di Ammile aumenta la pressione del sangue,
favorendo il rilassamento dei muscoli
dell’ano e rendendo il sesso anale più confortevole. Anche conosciuto come
snappers.
2 Crisco. Crisco
è il marchio di fabbrica di un grasso vegetale di produzione industriale, molto
popolare in USA, simile alla nostra margarina
3 Auld Lang Syne.
“Auld Lang Syne”, nota in Italia come Valzer
delle Candele, oppure Il canto dell'Addio
nello scautismo, è una canzone tradizionale diffusissima nei paesi di lingua
inglese, dove viene cantata soprattutto nella notte di capodanno per dare
l'addio al vecchio anno e in occasione di congedi, separazioni e addii (per
esempio dai compagni di classe alla fine di un corso di studi, o dai
commilitoni al termine del servizio militare, o dai colleghi di lavoro in
occasione del pensionamento, o ancora per salutare gli amici conosciuti in vacanza
al momento del rientro).
Il testo della canzone è un invito a ricordare con gratitudine i vecchi amici e
il tempo lieto passato insieme a loro ( da Wikipedia)